Rischio incendio degli edifici: perché oggi è maggiore?

A causa di molti fattori, tra cui una maggiore elettrificazione degli edifici e un maggiore impiego di materiali sintetici nella costruzione e nell’arredamento, oggi gli incendi si sviluppano 6 volte più velocemente rispetto agli anni ’50. Per questo la protezione dal fuoco diventa un punto determinante da prendere in considerazione durante la progettazione e la riqualificazione degli edifici. La fretta per non farsi sfuggire i bonus statali potrebbe farci sorvolare sulla scelta dei migliori materiali da usare. Scopriamo quali sono.
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Viaggiamo in treno da Milano a Napoli in quattro ore e mezza. In meno di un secondo possiamo accedere a tutto il sapere del mondo attraverso uno smartphone. Ma anche gli incendi sono diventati più veloci: se nel XX secolo una stanza impiegava 29 minuti per essere interamente avvolta dalle fiamme, oggi ne bastano solo 5.

Londra, Bucarest e Parigi

Tutti si ricordano il recente incendio di Notre-Dame a Parigi, che nel 2019 distrusse in poche ore il tetto della cattedrale costruito anticamente con il legno di 1300 querce. Non ci fu nessuna perdita civile, fortunatamente, ma il fuoco sulla cattedrale, simbolo della città, ebbe ovviamente un grande impatto mediatico. Tuttavia il tema degli incendi degli edifici era già argomento di discussione politica in quegli anni: divenne, infatti, di grande importanza a partire dalla notte del 14 giugno 2017, quando nel cuore di Londra la Grenfell Tower avvampò causando 72 morti e 74 feriti. Solo due anni prima c’era stato un episodio di uguale drammaticità a Bucarest, dove il nightclub Colectiv aveva preso fuoco durante uno spettacolo causando 64 morti e 153 feriti. A seguito di questi tragici eventi in quasi tutti i Paesi europei si decise di cambiare le norme antincendio per i materiali utilizzati nella costruzione e nei rifacimenti degli edifici, in particolar modo quelli pubblici. Ed è un dispiacere dover constatare che ciò avvenne solo in “quasi tutti i Paesi europei”: tra questi l’Italia non c’era.

Milano e Torino

Poi qualcosa è successo anche da noi: il 29 agosto e il 3 settembre 2021 si innescano a Milano e a Torino due clamorosi incendi. A Milano è il grattacielo Torre dei Moro di 18 piani a bruciare come un cerino. Nella città sabauda le fiamme partono da palazzo Lagrange e passano da mansarda a mansarda, coinvolgendo alla fine una trentina di appartamenti in centro. Fortunatamente non ci furono vittime, ma nel caso del grattacielo di Milano furono subito messi sotto accusa i pannelli di rivestimento a “vela” dell’edificio, fatti di un materiale che rese facile il diffondersi delle fiamme. Le indagini sono ancora in corso ma da quell’episodio in Italia fortunatamente si è mosso qualcosa.

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Habemus Legem?

Lo scorso 8 aprile vengono pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale le nuove norme di prevenzione incendi. Queste norme vanno a integrare il Codice di Prevenzione Incendi del 3 agosto 2015, e finalmente si disciplinano anche qui in Italia le modalità costruttive di facciate e coperture degli edifici per garantirne la massima sicurezza. Un intervento che viene visto dagli addetti del settore solo come un primo step verso una maggiore sicurezza. Per alcuni, però, il testo non recepisce le indicazioni tecniche provenienti proprio dai casi clamorosi degli ultimi anni, come sottolinea Paolo Migliavacca, Business Unit Director ROCKWOOL Italia: “La normativa segna un passo avanti, ma c’è ancora da lavorare e così com’è rimane lacunosa”.

Cosa fare per rendere più sicuri gli edifici?

Nell’attesa di una legge che ci avvicini di più agli standard europei, le soluzioni per isolare e rendere più sicuri tetti, pareti, solai e interni dei palazzi esistono. Un ottimo esempio è ricorrere alla lana di roccia, uno dei materiali più isolanti e versatili che è anche nota come fibra minerale. Si tratta di un silicato amorfo scoperto dall’analisi di sedimenti vulcanici alle Hawaii ed è composto da diabase, basalto e dolomite. Rockwool è leader mondiale nella realizzazione di prodotti e soluzioni sostenibili in lana di roccia. Questo materiale trova applicazione in diversi settori e offre diversi benefici, tra cui la riduzione dell’impronta energetica e la protezione di beni e persone, creando ambienti confortevoli, sicuri e sani.

Come agisce la lana di roccia?

I grattacieli andati in fiamme a Londra e Milano presentavano probabilmente materiali derivanti dal petrolio e altamente combustili, che hanno favorito la propagazione dell'incendio. Un materiale naturale come la lana di roccia avrebbe resistito a temperature superiori ai 1.000°C, e non avrebbe contribuito in modo significativo alla produzione di fumo e gas tossici per l’uomo, che sono le prime cause di decesso in un incendio. In più un materiale non combustibile non diffonde la propagazione delle fiamme rendendo possibile e sicura l’evacuazione. La lana di roccia è una soluzione di cui tener conto e da utilizzare per giocare d’anticipo, soprattutto in questo momento in cui grazie al superbonus 110% sono in corso numerose ristrutturazioni, sicuramente a norma, ma rispettose di una normativa ancora lacunosa.

Contenuto pubblicitario a cura di Ciaopeople Studios.
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