Può una firma riportare alla comunità un bene storico e artistico? A Gubbio è successo

Dopo il terremoto del 2016 la chiesa della Madonna del Prato risultava inagibile, ma l’edificio era un importante scrigno di storia e arte in piedi da oltre 350 anni: solo grazie all’8xmille alla Chiesa cattolica è stato possibile restaurarla riportando all’antico splendore quasi 1000mq tra stucchi e affreschi.
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La Madonna del Prato è una chiesa considerata un vero e proprio gioiello dell'arte barocca: si trova appena fuori dalle mura di Gubbio, ma è sempre stata il cuore della vita spirituale di tutti gli eugubini. Almeno fino all'agosto del 2016, quando per via del terremoto le autorità si sono trovate costrette a chiuderla al pubblico, perché pericolante. Una perdita troppo grande, anche in virtù della storia e del patrimonio artistico che si celano tra quelle mura. La chiesa è infatti in piedi dal 1662 e ha al suo interno affreschi e stucchi bellissimi, tra cui spicca, al centro, l'immagine dipinta su pietra della Vergine con il Bambino.
La progettazione e la realizzazione del restauro sono state un’importante opera di conservazione e recupero di un edificio che testimonia oltre 350 anni di storia, per cui nulla andava lasciato al caso. Grazie a 533mila euro provenienti dai fondi dell' 8xmille alla Chiesa cattolica è stato così possibile iniziare i lavori il prima possibile, aggiungendo 250mila euro di fondi per il terremoto messi a disposizione della Regione Umbria.
Nel 2019 si sono messe all'opera 32 maestranze che in soli 375 giorni di lavoro hanno riportato all'antico splendore oltre 600mq di stucchi consolidati, insieme a 330mq di intonaco e superficie affrescata. La chiesa ha riaperto ufficialmente il 20 dicembre del 2020 ed è visitata ogni anno da circa 12mila persone, oltre ad essere frequentata assiduamente dalle 674 famiglie della parrocchia: “È davvero una grande soddisfazione – sottolinea il vescovo di Gubbio e Città di Castello, mons. Luciano Paolucci Bedini – arrivare alla fine di un grande lavoro di restauro e di recupero di una chiesa così bella. Grazie ai contributi dell'8xmille è stato possibile restituire alla comunità un patrimonio dal valore inestimabile continuando a tramandare arte e fede alle generazioni future”.

Quello di Gubbio, infatti, è solo uno dei tanti progetti di rilevanza sociale o a tutela del patrimonio storico-culturale e artistico messi in atto ogni anno dalla CEI, la Conferenza Episcopale Italiana: una “semplice” firma, nel caso dell'8xmille, può contribuire a fare davvero la differenza.

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