Progetta oggi il tuo futuro: cosa sono le discipline STEM e perché conviene studiare in facoltà scientifiche

Entro il 2025 circa 7 milioni di nuovi posti di lavoro in tutta Europa saranno destinati a studenti specializzati nelle cosiddette discipline STEM, acronimo in inglese per scienza, tecnologia, ingegneria e matematica. Ecco i vantaggi di un settore in continua crescita grazie alla rivoluzione digitale e le facoltà universitarie che si possono scegliere per avere maggiori garanzie di occupazione e stabilità economica.
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A cura di Redazione
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Il terzo millennio vede il trionfo delle nuove tecnologie e della digitalizzazione in ogni ambito della vita: internet delle Cose, codici e linguaggi di programmazione sono diventati sinonimi di innovazione ed elementi imprescindibili a casa come in ufficio, a scuola come nei luoghi di ritrovo. E anche il mondo del lavoro va nella stessa direzione. Nel prossimo futuro gli stipendi più alti, e le posizioni in assoluto più richieste saranno quelle riservate agli specializzati nelle cosiddette discipline STEM, acronimo in inglese per scienza, tecnologia, ingegneria e matematica. Per questo, chi vuole scommettere sul proprio futuro deve orientarsi verso questo tipo di studi, che possono garantire occupazione e stabilità.

Le STEM in Italia: alcuni numeri

Nonostante la loro crescente importanza nel mondo del lavoro, non sono molti i giovani che si avvicinano alle STEM. Secondo un recente rapporto Ocse, l’Italia, a differenza degli altri paesi europei, è ancora fortemente legata alla tradizione e poco attratta dall’innovazione, con il maggior numero di studenti che sceglie di specializzarsi in discipline artistiche e umanistiche. Al momento, solo il 24% dei neo-diplomati italiani si iscrive alle facoltà scientifiche, probabilmente perché le considerano troppo difficili. Ma, anche se la strada è in salita, ci sono alcune previsioni che fanno ben sperare e sulle quali bisogna riflettere. Tra il 2015 e il 2025, mentre l’occupazione crescerà del 3%, le assunzioni di professionisti di informatica aumenteranno del 14,9%, quelle di ingegneri e ricercatori del 36,9%, per un totale di 7 milioni di nuovi posti di lavoro per gli esperti in discipline STEM.

La quota rosa nelle discipline tecnico-scientifiche

Se i laureati nelle discipline STEM rappresentano ancora una minoranza degli studenti italiani, ancora più bassa è la percentuale di donne specializzate in questi ambiti. Le studentesse iscritte a corsi di laurea del gruppo STEM sono il 34,8%. Numeri che scendono vertiginosamente se si parla di carriere e posizioni apicali: poco più del 19% degli addetti del settore ICT ha un responsabile donna, contro il 45,2% in altri settori. Tuttavia, sono molte le iniziative e le agevolazioni messe in campo da enti e aziende per favorire l’assunzione di una quota rosa all’interno dei propri organici. Non solo. Persino il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca ha stanziato numerosi fondi, mettendo a disposizione delle università italiane ben 3 milioni di euro per incentivare le iscrizioni femminili ai corsi di laurea scientifici. Insomma, soprattutto alle ragazze conviene investire in queste discipline.

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Le facoltà da scegliere per le professioni del futuro

Sono tante le posizioni emergenti che saranno sempre più richieste in tutto il mondo, dal data protection alla cyber security, dai big data all’internet delle cose, fino agli esperti in energia sostenibile. Per specializzarsi in uno di questi ambiti bisogna saper indirizzare la propria carriera già a partire dall’università, la cui scelta deve essere fatta con attenzione, e prediligendo le discipline STEM. In particolare, bisognerebbe puntare sull’area ingegneristica in tutte le declinazioni, dalla tradizionale ingegneria meccanica ai corsi più recenti, come l’ingegneria dei sistemi, l’ingegneria chimica e dei materiali, l’ingegneria ambientale, quella dei sistemi elettronici per lo sviluppo sostenibile, e l’ingegneria energetica. Anche matematica, chimica e fisica rientrano fra i gruppi disciplinari che offrono chance di assunzioni più elevate. Senza tralasciare il lato economico: secondo recenti dati di Almalaurea, la retribuzione netta mensile a cinque anni dalla fine del biennio di specializzazione è pari a 1.649 euro per chi ha ottenuto un titolo nell'area scientifica.

Quando anche le aziende fanno formazione e non solo: il caso di Eni

Sono numerose le aziende, italiane e internazionali, che stanno mettendo a disposizione dei giovani laureati in discipline tecnico-scientifiche opportunità di formazione e posti di lavoro. Tra queste, c’è Eni, che promuove iniziative di orientamento e attraction dedicate alle nuove generazioni e alle specializzazioni STEM, mirate al contempo al superamento degli stereotipi di genere che ancora influenzano le studentesse nel considerare il proprio percorso di studi e nel progettare il proprio futuro professionale. Tra queste iniziative, Eni organizza dal 2013, presso le sedi Roma e San Donato Milanese, il “Think About Tomorrow”, un incontro di orientamento rivolto agli studenti iscritti agli ultimi anni della scuola superiore, con un focus specifico sulle studentesse, per promuovere gli studi tecnico-scientifici, ed è main sponsor del progetto Inspiring Girls, promosso in Italia da Valore D e rivolto con analoghe finalità ai ragazzi delle scuole medie inferiori.

Inoltre, l’azienda tra i leader del mercato energetico a livello internazionale, organizza e gestisce il Master MEDEA (Master in Management ed Economia dell’Energia e dell’Ambiente), della Scuola Mattei di Eni Corporate University, che ha finora specializzato sulle tematiche energetiche circa tremila giovani laureati provenienti da 110 paesi del mondo. Tramite Eni Corporate University promuove e realizza anche Master di II livello legati alle attività chiave del business aziendale, come il Master “Energy Innovation” in collaborazione con il Politecnico di Milano e il Master “Energy Engineering and Operations” organizzato con il Politecnico di Torino. Oltre ai Master, propone anche corsi di Laurea Magistrale in collaborazione con alcune università italiane, quali ad esempio le Lauree Magistrali “International Master of Sciences in Applied and Exploration Geophysics” in collaborazione con l’Università di Pisa e “Master of Science in Petroleum Geology” in collaborazione con l’Università di Perugia. Ha acquisito poi una grande rilevanza, l’impegno che Eni investe nella realizzazione di progetti di alternanza scuola-lavoro, che hanno coinvolto nell’ultimo triennio (2016-2018) più di 7.000 studenti italiani in attività formative nei nostri siti fortemente finalizzate all’orientamento professionale. Ma oltre alla formazione, nella visione strategica di Eni, assume grande importanza anche l’attenzione alle persone, un valore insito nel DNA dell’azienda, che investe da sempre in iniziative volte a supportare le proprie persone nella conciliazione tra vita privata e professionale. Ne è un esempio il progetto MAAM – Maternity as a Master: il primo programma al mondo che valorizza il potenziale formativo dell’esperienza genitoriale, vista come un’opportunità per sviluppare competenze trasversali utili anche in ambito professionale come l’ascolto, la gestione del tempo, la resilienza. Tra le altre iniziative, vi è poi l’introduzione dello smart working, uno strumento atto a favorire una migliore conciliazione tra le esigenze professionali e quelle private delle persone Eni.

Contenuto pubblicitario a cura di Ciaopeople Studios.
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