L’urologo? Non è solo il “dottore degli uomini”

L’urologo è il medico che cura la salute dell’apparato genitale maschile, ma non solo. È anche lo specialista a cui affidarsi in caso di patologie renali, che queste colpiscano uomini o donne. Facciamo chiarezza sul suo ruolo e quando rivolgerci a lui.
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Nel corso della vita potremmo aver erroneamente pensato che solo gli uomini abbiano bisogno di recarsi dall'urologo, eppure non è affatto così! Questo specialista, infatti, è sicuramente il punto di riferimento per la salute dell’apparato genitale maschile, ma anche le donne possono aver bisogno di consultarlo in determinati casi.

Quali sono allora le aree di competenza dell’urologo?
Si occupa innanzitutto di diagnosticare e trattare le malattie dell'apparato urinario senza distinzione di genere. È fondamentale, inoltre, nella cura delle malattie sessualmente trasmissibili, delle infezioni alle vie urinarie e naturalmente, di patologie renali. D’altronde i reni fanno parte proprio dell’apparato urinario e una delle patologie più gravi che può colpirli è il tumore del rene.

Questi due organi sono deputati a filtrare il sangue e trattenere le sostanze di scarto dell'organismo che verranno poi espulse tramite le urine; pertanto, il loro corretto funzionamento è essenziale per il nostro benessere. I sintomi del carcinoma renale sono spesso silenti, o si manifestano tardi, o ancora vengono confusi con altri disturbi generici, tanto che il 60% delle diagnosi avviene in modo del tutto accidentale. I più comuni sono sangue nelle urine, dolore al fianco o presenza di una massa addominale.

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Una delle figure di riferimento per la diagnosi del tumore del rene è proprio l’urologo, che nel percorso di trattamento potrà essere affiancato da altre figure mediche come l’oncologo.

Questo specialista può anche aiutarci a identificare e valutare i fattori di rischio individuali correlati al tumore del rene, per darci indicazioni su come modificare il nostro stile di vita, in modo da renderlo più sano.

Parlando di cancro al rene l'incidenza maschile risulta essere il doppio rispetto a quella femminile. Parallelamente gli uomini risultano più restii a sottoporsi a visite mediche e controlli, forse maggiormente vittime di tabù. Secondo le stime meno il 10% – 20% degli uomini si sottopone ad una visita urologica di prevenzione e 9 maschi su 10 effettuano un controllo solo in caso di disturbi e gravi patologie. Evitare i controlli per imbarazzo o paura è un'abitudine ancora diffusa, ma le diagnosi precoci nel caso dei tumori sono fondamentali per affrontare al meglio la malattia e ambire ad una guarigione.

MSD è in prima linea per sensibilizzare sul tema con la campagna “Fianco a fianco”, patrocinata dalla Società Italiana di Urologia e l'associazione di pazienti ANTURE. Per informarsi con documenti scientificamente accurati si può visitare il sito tumoredelrene.it. 

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