L’Italia è in fermento: il PNRR rinnova tutto il Paese
Era l'estate del 2020 quando il Consiglio europeo approvò l'istituzione del fondo Next Generation EU in risposta alla crisi economica e sanitaria che tutti i Paesi dell'Unione stavano affrontando. A quattro anni da quel momento gli 800 miliardi messi sul piatto si sono trasformati in piani strutturati per rilanciare l'economia, ma anche per accelerare l'innovazione tecnologica e la transizione ecologica. L'Italia nel 2021 ha presentato il suo PNRR (il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) con ottimismo, aggiudicandosi l'ammontare più alto in termini assoluti tra tutti gli stati membri per l'attuazione dei progetti e il raggiungimento dei traguardi concordati.
E ora a che punto siamo? Basta passeggiare per strada per accorgerci che le nostre città sono in fermento: cantieri che iniziano e che – con somma tristezza degli “umarèll” – si accingono a finire, la costruzione di nuovi asili nido e il riammodernamento delle scuole, passando anche per chilometri di piste ciclabili e l'inaugurazione di case popolari pronte ad accogliere chi ne ha fatto richiesta. Nei prossimi mesi ci accorgeremo di un vero e proprio restyling dei quartieri a noi più familiari, tutto per garantirci una maggiore qualità della vita.
Certo, i cantieri dureranno poco, ma al loro posto potremo ammirare gli spazi verdi, le linee di trasporto urbano ed edifici più in linea con le direttive per la sostenibilità. Il PNRR è una risorsa importantissima per il progresso dell'Italia, che sta pian piano prendendo forma per diventare un vero Paese del futuro. È, insomma, il primo passo per lasciare alle generazioni future una Pubblica Amministrazione più digitalizzata, un mondo del lavoro più giusto e dinamico, e una rete di infrastrutture coese e moderne.