L’ex dimora del boss di camorra è diventata un meraviglioso parco urbano
Non è una semplice inaugurazione, quella avvenuta lo scorso 1 luglio a Giugliano. La riqualifica dell'ex Villa Zagaria è un segnale fortissimo della rivalsa di un territorio che ama la legalità. Perché se la criminalità organizzata ruba alla collettività risorse e spazi, sempre più spesso le loro ricchezze vengono sequestrate dalla giustizia e riconsegnate ai cittadini. L'ex villa una volta appartenuta al boss dei casalesi Michele Zagaria, arrestato il 7 dicembre del 2011, oggi è diventato il polmone verde di Giugliano, e dopo decenni di incuria è tornata a splendere.
Non più “Villa Zagaria”, quindi, ma “Parco Di Matteo”, il parco urbano è stato intitolato al bambino ucciso dalla mafia e sciolto nell'acido a soli 12 anni. Un augurio per tutti i giovani di una delle zone più ferite dell'hinterland napoletano, che finalmente avranno un luogo all'aperto attrezzato di tutto punto per giocare, divertirsi, allenarsi o rilassarsi. La nuova villa comunale sorge nella frazione di Varcaturo, la zona più costiera, su un'area di 8.000 metri. Di questi, 6.000 sono interamente dedicati al verde, con alberi, giochi e un campetto polivalente. C'è poi un viale in cui è possibile passeggiare e rilassarsi, zone di sosta con le panchine, aree adibite appositamente per le attività sportive dei più grandi, e un parcheggio che faciliterà l'accesso al luogo anche a chi ha una mobilità limitata.
Il progetto è stato curato dall'architetto Gennaro Guarino con l'aiuto del sindaco di Giugliano e supportato dai Fondi per le politiche di coesione 2014-2020. Non un'impresa semplice, perché il parco era stato abbandonato per anni tra rovi e rifiuti, ci sono voluti mesi di lavoro e 1 milione di euro per vedere il disegno trasformato in realtà. La riqualifica del parco non è ancora finita, nei prossimi mesi verrà inaugurato anche un asilo nido che riuscirà ad accogliere fino a 50 bambini. L'aria che si respira è quella di cambiamento e la qualità della vita dei cittadini è destinata ad aumentare sempre di più. “In questo luogo prima passeggiavano i camorristi, oggi è il simbolo che qui la camorra ha perso.” ha commentato il sindaco Nicola Pirozzi.