Lavoro post Covid: è iniziata la grande rivoluzione

Le persone chiedono cura e attenzione, e c’è chi nel mondo del lavoro lo ha capito da tempo. Scopriamo di più.
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Dopo un forte shock, segue sempre un periodo di assestamento. Vale in caso di terremoti, di disastri finanziari e di traumi emotivi. E sembra valere anche per la società, che dopo due anni di pandemia si appresta a vivere la “nuova normalità” che tanto si è aspettata durante i mesi di lockdown. Il mondo del lavoro è sicuramente uno degli aspetti della vita maggiormente impattati dalla pandemia. Trasformazioni già in atto ma che sembravano procedere molto lente hanno subito un’accelerazione forzata, basti pensare allo smart working. Nei mesi di lockdown si è chiesto e ottenuto il massimo dalla tecnologia, che ha accorciato le distanze e permesso a molte aziende di non fermarsi del tutto. Ora che piano piano gli uffici tornano a ripopolarsi, si avvertono scosse di assestamento dettate non solo dai rischi del contagio, ma soprattutto dalla consapevolezza maturata dai lavoratori negli ultimi due anni.

Un cambio di prospettiva

Fino a qualche anno fa, complice il precariato, dominava la mentalità secondo cui avere un lavoro fosse un privilegio per cui il lavoratore era in qualche modo in una posizione di “debitore” nei confronti dell’azienda che lo aveva assunto. Così si accettavano contratti di pochi mesi sperando in un rinnovo, salari bassi, demansionamenti; si chiudevano gli occhi su condizioni di lavoro malsane e comportamenti poco rispettosi delle professionalità. Poi è arrivato il Covid e le persone hanno cominciato a guardare alla propria vita da un punto di vista diverso, rivalutando anche il proprio lavoro e le condizioni a cui veniva loro chiesto di svolgerlo. A fronte di considerazioni e bisogni diversi, sembra esserci una richiesta comune che i lavoratori muovono alle aziende: essere considerati come persone, e quindi tutelati, “accettati” e incentivati. Gli stessi giovani, che si affacciano in questi anni al mondo del lavoro, sembrano aver maturato la consapevolezza delle potenzialità che hanno e cercano quindi aziende in grado di offrire sicurezze e riconoscimenti che la generazione precedente si è vista mancare.

Il bisogno di sentirsi tutelati

Le aziende, dal canto loro, se vogliono attrarre personale qualificato e motivato, devono rendere più appetibili le offerte di lavoro, offrendo o rafforzando tutele e benefit, quali assicurazioni sanitarie e piani di prevenzione. Non manca poi il desiderio, da parte dei lavoratori, di sentirsi accettati in quanto individui, senza dover fronteggiare anche in ufficio barriere legate alla propria personalità quali l’orientamento sessuale o a scelte attinenti la propria sfera individuale e collettiva come la fede religiosa o l’appartenenza politica. Aziende che mettano in atto piani di inclusività e che portino avanti un business sostenibile dimostrano in linea con le sfide e le aspettative che il mondo contemporaneo sta imponendo alla società, risultando più attrattive per i lavoratori. Le donne in particolare, cercano ambienti di lavoro che le valorizzino in tutte le fasi, compresa quella della maternità, con sostegni per poter essere allo stesso tempo lavoratrici e madri.

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L’impegno di Eni a sostegno dei lavoratori

Consapevole di queste necessità e dei nuovi bisogni emersi in seguito alla pandemia, Eni si caratterizza per un’attenzione alla persona e a quello che può portare all’azienda in termini di esperienza, idee e per la propria unicità. In linea con questa grande apertura al cambiamento, Eni offre alle sue Persone percorsi formativi attraverso Eni Corporate University sviluppando le competenze necessarie per fronteggiare le sfide del nostro tempo, anche in termini di sostenibilità ed economia circolare. Poiché fondamentali sono le persone e il loro sentirsi accolte dall’azienda, Eni fa dell’inclusione una sua bandiera, ribadendo che non esistono discriminazioni legate alle diversità di ciascuno. Alla luce di questo viene anche promossa l’equità salariale a parità di ruolo, mentre le Persone di Eni si sentono sostenute nella scelta di diventare genitori grazie a percorsi e servizi pensati ad hoc. A San Donato Milanese e Roma sono nati i nidi scuola che garantiscono copertura e flessibilità oraria. L’orario di lavoro è flessibile e lo smart working per i neogenitori presenta condizioni di maggior favore. Un’offerta in evoluzione, proprio per garantire un ambiente sempre più adeguato alle esigenze di conciliazione tra vita personale e lavoro, digitalizzato e flessibile, con una rete di supporto alla persona efficace a 360°.

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