La tecnologia al servizio della biodiversità
Ci sono parole entrate – nostro malgrado – prepotentemente nel vocabolario comune negli ultimi 30 anni: crisi climatica, gas serra, impronta ecologica. Tra questi anche il termine biodiversità, che deriva dal greco “bios” che significa vita e dal latino “diversitas” che significa diversità. La fusione di queste due parole serve a indicare la varietà della vita sulla Terra, ossia come la vita è proliferata in milioni di specie che si sono evolute e adattate al mondo che le circonda. Secondo il testo della Convenzione sulla diversità biologica delle Nazioni Unite, è “la variabilità degli organismi viventi di ogni origine, compresi inter alia gli ecosistemi terrestri, marini ed altri ecosistemi acquatici, e i complessi ecologici di cui fanno parte; ciò include la diversità nell’ambito delle specie, e tra le specie dell’ecosistema”.
La Biodiversità protegge gli esseri umani
Al mondo sembra ci siano dai 4 ai 100 milioni di specie viventi, ma ne conosciamo circa 1,8 milioni: ci sfuggono molte specie animali e vegetali degli ambienti marini e tropicali, dei funghi e degli invertebrati e il 99% dei batteri. Nonostante questa ricchezza di vita, si stima che perdiamo ogni giorno 50 specie viventi: l’estinzione delle specie, che è un fatto naturale per organismi che durano in media un milione di anni, in questi anni è stata accelerata di mille volte rispetto al ritmo naturale. Difendere la biodiversità è l’unica scelta che l’uomo ha per sopravvivere (oltre che per far sopravvivere tutti gli altri esseri viventi), perché è proprio questa varietà che permette di difendere la vita dalle calamità naturali come terremoti e inondazioni, che permette all’uomo di sviluppare l’agricoltura, di nutrirsi e proteggersi dalle malattie, di potersi curare, vestire e produrre energia. Per questo è stata istituita la Giornata Internazionale della Biodiversità nel 2000 dalle Nazioni Unite con la Risoluzione 55/201. Adottata a Nairobi, Kenya, il 22 maggio 1992 e firmata a Rio de Janeiro il 5 giugno 1992, questa giornata deve servire per farci riflettere su come la natura sia l’unica vera alleata del genere umano.
Biodiversità e tecnologia: amiche per il futuro
Anche noi possiamo aiutare a proteggere la biodiversità con le nostre conoscenze e tecnologie. Non è un controsenso. A volte la cura dell’essere umano non basta e la tecnologia può venire in aiuto. Come accade per le api, insetti indispensabili per la biodiversità e il mantenimento degli ecosistemi, dal momento che garantiscono l’impollinazione di specie vegetali viventi. Proprio le api, che nel 2021 hanno subìto il record del maggior numero di alveari spazzati via delle condizioni climatiche, dai pesticidi e dalle malattie, sono il cuore di un interessante progetto tecnologico a loro dedicato. Evitare che altri alveari scompaiano (ben 10 milioni solo negli ultimi 10 anni) è, infatti, uno degli obiettivi di 3Bee, una start up agri-tech nata nel 2017 dall’idea di Niccolò Calandri e Riccardo Balzaretti, con lo scopo di salvaguardare le api e migliorare la loro qualità della vita.
Alveari 4.0: il benessere delle api
E allora ecco nascere (e diffondersi in 26 Paesi nel mondo) l’alveare tecnologico, ossia un alveare 4.0, dotato di sensori che sfruttano l’Internet of Things e di monitorare integralmente lo stato di salute delle api. Questi sensori, infatti, tracciano il benessere delle api, evitando l’intervento costante dell’apicoltore, permettendo alle api di vivere liberamente la propria dimensione di “insetto sociale” e all’apicoltore di intervenire repentinamente in caso di problemi. Questa tecnologia è esportabile e applicabile a ogni alveare, tanto che oggi 3mila apicoltori l’hanno adottata aiutando oltre 900 milioni di api a sopravvivere. A questa idea si è aggiunta quella che permette a tutti di aiutare gli alveari senza essere apicoltori: si può adottare un alveare tecnologico e monitorarlo 24 ore su 24 tutti i giorni con un semplice clic.
La campagna di sensibilizzazione per il rispetto per l’ambiente
In occasione della Giornata mondiale delle api prevista per il 20 maggio, 3Bee lancia una campagna di sensibilizzazione di una settimana: dal 16 al 20 maggio sui propri canali social saranno presenti brevi interviste realizzate per capire “cosa ne sa la gente” di biodiversità, di ecosistemi, di piante, animali e insetti. Ogni video di un minuto ci farà riflettere sull’equilibrio della natura, sulla resilienza degli esseri viventi e sull’armonia degli ecosistemi, di cui siamo parte.