La storia della nascita dell’incredibile e rivoluzionaria partnership tra un giovane Michael Jordan e la nascente divisione dedicata al basket della Nike è ora un film
14 giugno 1998, si sta disputando la finale dell'NBA tra Chicago Bulls e Utah Jazz: i giocatori si muovono veloci sul parquet lucido, il pubblico dagli spalti non sa che sta assistendo a qualcosa che diventerà leggenda. Michael Jordan salta, indirizza la palla e fa canestro. Quel tiro decreta la sesta vittoria dei Bulls in otto anni e rimarrà nella storia del basket americano, eppure nelle foto spicca un solo dettaglio: Michael Jordan indossa le intramontabili Air bianche e nere firmate Nike. Quella tra il brand di scarpe e il cestista non poteva che diventare una storia da film, perché sembra scritta proprio da uno sceneggiatore di Hollywood. Eppure è tutto vero.
Qualche anno prima di quel trionfale tiro, a metà degli anni '80, Nike non se la passava benissimo: a spadroneggiare nel campo delle scarpe sportive erano principalmente altre marche. Di tempo non ce n'era molto, serviva un'idea geniale e tanto coraggio per cambiare le sorti dell'azienda e superare i competitor. La scintilla alla fine arriva da Sonny Vaccaro, il negoziatore che da lì in poi inventa e rivoluziona il mondo della moda e della pubblicità in relazione allo sport: Sonny fa una proposta semplice a Phil Knight e Rob Strasser – rispettivamente co-fondatore e direttore del marketing di Nike – “Creare una scarpa pensata appositamente per il basket e farla indossare a una futura stella”. La scommessa è sul tavolo, ma portarla a termine non è un gioco da ragazzi.
AIR – La storia del grande salto, il film distribuito nelle sale da Warner Bros. Pictures in uscita il 6 aprile, racconta le vicende rocambolesche e lo smodato impegno di Sonny Vaccaro per strappare a Michael Jordan la firma su un contratto mai scritto prima. A interpretare l'italo americano nella pellicola è Matt Damon, mentre Ben Affleck dirige e veste i panni di mr. Knight. Il cast è stellare, Jason Bateman è Strasser e Viola Davis la madre – lungimirante e decisa – di Michael Jordan, scelta proprio per volere dell'atleta stesso. Sonny farà di tutto per convincere Deloris Jordan a intercedere per lui nei riguardi del figlio. E infatti la donna è forse uno dei “personaggi” più interessanti del film: progressista, di grande intuito e abile contrattatrice risulterà nei fatti determinante per la sorte dell'accordo. Mentre Jordan non viene mai mostrato, o quasi, per rendere la vicenda più realistica e appassionante possibile, quello che traspare invece è il legame fortissimo tra Matt Damon e Ben Affleck, perfetti e ben calati nei rispettivi ruoli. Il film parla di una grande storia di successo, ma racconta anche un'epoca ben precisa che è ancora nel cuore di tanti: gli anni '80, il mondo del basket come sport in cui si fondono valori e imprese eccezionali, e poi l'era delle sneakers e del sogno americano. Le Air Jordan 1 bianche, rosse e nere vennero lanciate sul mercato il 1° aprile 1985, costavano 65 dollari e l'ipotesi era di venderne poco più di 100.000 nel primo anno. In un mese ne furono vendute quasi 500.000 e il resto è storia, una storia da guardare in tutte le sale a partire dal 6 aprile.