La Posidonia oceanica è il cuore verde del Mediterraneo, ma sta scomparendo

Non si tratta di un’alga, ma di una vera e propria pianta millenaria che raccoglie tra i suoi fusti circa 350 differenti specie animali, un concentrato di biodiversità che rappresenta la prateria dei nostri mari. Eppure, a causa dei cambiamenti climatici e dell’azione dell’uomo sta via via morendo, ed è un grosso problema per tutto l’ecosistema.
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Anche se il suo nome ci fa pensare a qualcosa di lontano, la Posidonia oceanica è in realtà una pianta marina tutta nostrana: cresce solo nel mar Mediterraneo, dove si è estesa per migliaia di anni, dando vita a una prateria sottomarina dal valore inestimabile. Un valore, tuttavia, che spesso dimentichiamo, perché quando parliamo di deforestazione siamo soliti guardare solo sopra il pelo dell'acqua.

LA POSIDONIA, UNA “SUPER” PIANTA

Crescendo fino a 40 metri di profondità, con le sue lunghe foglie a nastro, riesce a catturare i raggi del sole e a sviluppare la fotosintesi clorofilliana, un processo che conosciamo bene fin da bambini e che serve a liberare ossigeno nell'atmosfera. Ogni metro quadro di posidonieto produce fino a 20 litri di ossigeno al giorno e immagazzina più di 65 g di carbonio all'anno! La Posidonia, insomma, è davvero una pianta dalle peculiarità incredibili, perché contribuisce ad assorbire la CO2 presente nell'aria, mitiga l'effetto serra, l'acidificazione delle acque e l'erosione della costa, smorzando la forza delle correnti. Tra le sue ricchissime praterie, inoltre, trovano riparo e nutrimento crostacei, pesci, creature marine di ogni genere che compongono la grande fauna marina del Mare Nostrum. Il Mediterraneo, pur essendo un mare relativamente piccolo, ospita al suo interno più di 12mila specie ma molte sono fortemente minacciate, e il numero è destinato a calare inesorabilmente se non agiamo.

LA DEFORESTAZIONE MARINA

Anche sott'acqua è importante parlare di deforestazione, perché riscaldamento globale, pesca a strascico, ancoraggio delle navi e sovrasfruttamento dei fondali stanno concorrendo a minacciare un ecosistema fragile ma di vitale importanza per tutti noi.
In un’ottica di sensibilizzare e promuovere su temi importanti come la salvaguardia e la rigenerazione degli ecosistemi marini si inserisce l’Ocean&Climate Village, la mostra itinerante di IOC-UNESCO che farà tappa a Napoli dal 6 al 12 marzo 2023 a Castel dell'Ovo e sarà un'occasione preziosa per mettere al centro del dibattito l'interconnessione tra oceano e clima, l'importanza delle città costiere e quindi la promozione della blue economy. L'evento, realizzato con il supporto di E.ON, uno dei principali fornitori di luce, gas e soluzioni energetiche in Italia, raccoglie al suo interno mostre interattive, dibattiti e laboratori per sensibilizzare il pubblico di tutte le età alla tutela e alla rigenerazione della biodiversità marina. L’obiettivo di E.ON è quello di proteggere il Pianeta e rendere l'energia Green disponibile per tutti, riducendo l’impronta ecologica.

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RIPOPOLARE IL MARE

Non è possibile mitigare la crisi climatica se non ci prendiamo cura dei nostri fondali, per questo nel 2019 E.ON ha dato vita al progetto Energy4Blue e in collaborazione con IOC-UNESCO ha già piantato 200 metri quadri di posidoniaceae nel Golfo di Mondello, a Palermo, e alle Isole Tremiti. Nelle Isole Eolie, invece, si occupa, insieme a Filicudi Wildlife Conservation, della tutela e della conservazione della biodiversità marina, tra cui cetacei e tartarughe Caretta Caretta. Il messaggio è chiaro: le aziende possono schierarsi in prima linea e con l'aiuto dei cittadini intraprendere azioni concrete per salvaguardare il Pianeta, iniziando dalla cura dei nostri mari. L'ambiente marino genera gran parte dell'ossigeno che respiriamo quotidianamente, proteggerlo vuol dire proteggere il futuro di ognuno di noi.

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