La metropolitana di Napoli vuole rimanere la più bella al mondo
La nuova Linea 6 della metropolitana di Napoli ha aperto ufficialmente al pubblico lo scorso 17 luglio e per turisti e viaggiatori ha segnato un nuovo punto di svolta. Eravamo già abituati alle meravigliose stazioni dell'arte della Linea 1 (la più celebre, quella di Via Toledo, è considerata la più bella d'Europa), ma quella di Via Chiaia è forse ancora più mozzafiato. Si struttura come un “pozzo di luce”, l'enorme vetrata elicoidale porta infatti la luce naturale giù fino ai binari, a 44 metri di profondità, e rispecchia perfettamente l'idea del progetto. Per l'architetto napoletano Uberto Siola e l'artista britannico Peter Greenaway, che l'hanno progettata e curata, la stazione deve essere un viaggio nel viaggio, in questo caso “dall'Olimpio agli Inferi”.
Siamo stati abituati a pensare al trasporto urbano come a un luogo di transito, spesso triste e freddo, ma oggi sappiamo che per guardare al futuro c'è bisogno di ripensare a qualsiasi angolo delle città per renderle più vivibili e sostenibili. Portare l'arte fuori dai musei per circondarsene in ogni momento della giornata è una piccola rivoluzione che Napoli ha saputo accogliere in pieno, così la stazione Chiaia è già la più fotografata da turisti e napoletani stessi. All'ingresso si viene accolti da una statua in metallo azzurro che rappresenta Giove, con le braccia protese al cielo come a voler proteggere i viaggiatori. Man mano che si scende i colori sfumano al verde, al bianco, e infine al rosso quando si arriva al regno di Ade. La volta del soffitto della banchina-inferi è infine adornata da più di 200 occhi che creano un'esperienza sensoriale affascinante e irripetibile.
La linea è stata ribattezzata “del mare”, perché collega Fuorigrotta al centro città, accarezzando quindi la parte più costiera della città partenopea. Il progetto è stato mastodontico e le difficoltà per portarlo a termine non sono state poche, anche viste le particolarità della natura del suolo: gli ingegneri hanno adoperato la tecnica del congelamento tramite sonde per riuscire a scavare i tunnel nonostante la presenza della falda acquifera. Questa nuova stazione è frutto di uno sforzo tecnologico e innovativo unico nel suo genere, supportato dai Fondi per le Politiche di Coesione 2014-2020. Un ulteriore dimostrazione di quanto Napoli sia ormai a tutti gli effetti una city europea sempre più all'avanguardia.