L’inganno delle semplificazioni logiche: ecco a cosa stare attenti
Televisioni, forum online, social networks: la comunicazione è sempre più pervasiva ed esprime il proprio potere in maniera sempre più determinante. Lo sanno bene le agenzie di comunicazione che curano l'immagine dei politici e che hanno perfezionato l'arte oratoria fino a farla diventare una raffinatissima tecnica di consenso di massa. È proprio sulle semplificazioni di cui troppo spesso sono infarciti i dibattiti televisivi o le solenni dichiarazioni sui social network che ActionAid ha deciso di "giocare" con la campagna "Aiutiamoli a casa loro" interpretata dai The Jackal: qui l'ironia, grazie ad eccessi e vocaboli estranei alla cultura di AtionAid, smaschera le generalizzazioni. In tutti gli altri casi bisognerà invece fare attenzione: per questo riportiamo di seguito qualche esempio di fallacia logica usata per convincere gli spettatori ed "estorcere" approvazione (e voti).
Falso sillogismo
È probabilmente la madre di tutte le fallacie logiche e di cui è possiamo dare un semplicissimo esempio: facciamo dire al nostro vicino che ama i cani, facciamogli osservare che anche Hitler li amava. Traiamo la conclusione che anche il nostro vicino è nazista. In questo caso il falso sillogismo è anche una "reductio ad Hitlerum", ossia una squalifica morale dell'avversario paragonandolo ad un soggetto – non necessariamente Hitler – ritenuto negativo.
Argomentum ad hominem
La reductio ad Hitlerum, espressione coniata da Leo Strauss, è anche un argomento ad hominem, ossia una strategia retorica attraverso cui si crea un particolare tipo di diversivo. Diventa ad personam quando il diversivo rientra nella sfera personale dell'interlocutore: "Credi che i vaccini non causino l'autismo perché tuo padre lavora per una ditta farmaceutica". Una particolare fattispecie di argomentum ad hominem è rappresentato dalla tecnica "Avvelenare il pozzo" nella quale l'attacco è preventivo e serve a dissuadere l'espressione di opinioni difformi: "Chi nega quanto ho detto, non ha mai aperto un libro in vita sua".
Generalizzazione
Si prende un dato, magari lo si fa dire all'interlocutore: "È vero o no che Tal dei Tali picchiava la moglie?". All'avversario viene appena lasciato il tempo di rispondere in maniera affermativa, che ecco che di Tal dei Tali si individua un'appartenenza – etnica, religiosa, sociale o qualsivoglia altro elemento – e si traspone la negatività dell'individuo al genere.
Argumentum ab auctoritate
Con l'argumentum ab auctoritate il consenso viene carpito attraverso la mediazione di un'autorità, intesa sia come persona autorevole che come soggetto o ente immateriale. Un poeta, un esperto di economia o semplicemente la conduttrice della trasmissione della domenica a cui la platea attribuisce credibilità potrebbe aver espresso un'idea difforme da quella espressa dall'interlocutore stesso (che, ancora meglio, potrebbe aver espresso pochi minuti prima la propria stima nei confronti dell'autorità). Ma si può trattare anche di un medium: "La televisione ha detto che è vero", quante volte l'abbiamo sentito?
Modus ponens e tollens
Stabilita una proposizione e l'esistenza della sua premessa, allora anche la conseguenza sarà realizzata. Proposizione: "Se entri in acqua, ti bagni i capelli"; premessa realizzata "sei in acqua", quindi "i capelli devono essere bagnati". Chissà perché, però, indossate uno scafandro da palombaro. Questo è il modus ponens, da cui si differenzia il modus tollens che, prendendo l'esempio precedente, parte dalla stessa premessa "Se entri in acqua, ti bagni i capelli"; premessa non realizzata: "non sei in acqua, quindi non hai i capelli bagnati". Peccato piova.
Petitio principii
La petitio principii è una "risposta con la premessa", che invece rappresenta proprio l'argomento da dimostrare. In sostanza viene postulata la tesi che sosteniamo, un esempio potrebbe essere rappresentato da "la cannabis fa male, poiché causa dipendenza".
Una scatola piena di inganni
Logica, retorica, psicologia forniscono tanti strumenti che quotidianamente vengono utilizzati in maniera più o meno intenzionale. Noi stessi potremmo adoperare quotidianamente alcuni di questi strumenti con estrema disinvoltura. Irritare l'avversario per indurlo in errore o provocarlo ai tipici atteggiamenti che fanno passare "alla parte del torto" sono tecniche adoperate nei talk show tanto quanto nelle liti domestiche. A ciò si aggiungono domande poste in modo tale da confondere l'avversario, le esagerazioni, le metafore d'effetto e tanto altro ancora. Insomma, prima di esprimere un giudizio in maniera categorica, assicuriamoci di non dare ragione a qualcuno, ma che abbia ragione. Almeno secondo noi.