Il ritorno della vacanza d’inverno: ora servono alloggi

Il turismo ha subito un tracollo nel 2020, ma la voglia di viaggiare adesso è sempre più forte: tante le richieste per una vacanza sulla neve, ma mancano gli alloggi. Una soluzione è aumentare il numero delle disponibilità dei privati che potrebbero assicurarsi delle entrate in più.
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La pandemia ha bloccato gli spostamenti e il settore ha subito una delle crisi più profonde degli ultimi decenni, con un impatto negativo undici volte più grande rispetto al 2008. Le perdite a livello globale sono state enormi: circa 62 milioni di posti di lavoro azzerati, che corrispondono al 18,5% rispetto al 2019. In Italia, secondo i dati Istat dell’aprile 2020, si è registrato un calo dei viaggi oltre confine dell’80%, un 44,8% di vacanze in meno rispetto al 2019 e un -67,9% di viaggi di lavoro. Cosa significa questo? Che siamo in debito di vacanze. Ogni italiano scalpita per ritagliarsi una seppur breve vacanza: quella mancata nel 2020.

Il turismo cambia: dall’iperconnessione all’autenticità

La domanda cresce, anche se l’emergenza ha cambiato il volto del turista. Si è passati da un viaggiatore amante dell’iperconnessione, a quello più schivo e in cerca di un’esperienza più intima e autentica, spesso lontano dai bagni di folla tipici del pre-pandemia. I dati, poi, certificano che l’Italia è stata una delle mete preferite in questi ultimi due anni: più del 90% ha scelto di riscoprire i borghi antichi e gli angoli nascosti del “Bel Paese”, ma anche la flessibilità e la sostenibilità di una meta nazionale. C’è chi, inoltre, ha unito lavoro e piacere approfittando dello smart working per lavorare distante da casa nei pressi di qualche città d’arte o nelle zone di mare e di montagna.

Seconde case: uno spazio su cui investire

In questo contesto in piena trasformazione, un ruolo importante lo giocano i privati che hanno la possibilità di arrotondare le proprie entrate attraverso l’ospitalità, soprattutto nelle zone molto richieste dove la domanda ha sorpassato di gran lunga l’offerta. Due inverni spezzati dall’emergenza hanno fatto sì che la vacanza sulla neve sia tra le più ambite per questo inverno. Secondo l’Agenzia delle Entrate, in Italia ci sono circa 5,5 milioni di seconde case, molte delle quali in montagna: alcune, addirittura, poco abitate durante l’anno. Qualche weekend e qualche settimana non sempre ripagano delle spese e delle manutenzioni che si devono fare. Perché non pensare di affittarle? Non solo procurano delle entrate, ma tenerle abitate assicura loro una manutenzione naturale. L’ospitalità in casa, del resto, è
una delle antiche abitudini delle zone rurali e montane.

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Le mete come Bolzano, Courmayeur, Aosta, Cortina d’Ampezzo e Cervinia hanno tirato il mercato nel 2019, ma come abbiamo visto, le località sperdute nella neve potrebbero avere le migliori chance. Così, per agevolare l’iscrizione di nuovi host, Airbnb, una delle più grandi piattaforme che mette in contatto persone in cerca di uno spazio (camera o casa) da affittare e persone con disponibilità di alloggi, ha lanciato il Winter Bootcamp, un servizio di assistenza che, attraverso sessioni individuali, mette in contatto host attuali e host potenziali, in modo da risolvere ogni tipo di dubbio, domanda o curiosità sul portale.

Ospitare, un’esperienza che cambia la vita

La condivisione delle esperienze positive può convincere i reticenti a fare un passo in più. Andrea, 38 anni, di Nogaredo in Trentino Alto Adige, un lavoro in ambito giuridico, racconta la sua esperienza in Airbnb come superhost: “Ho iniziato a ospitare per caso, quasi per gioco, e invece oggi è parte integrante della mia attività lavorativa, tanto che da gennaio di quest’anno sono diventato Ambassador Airbnb: ora condivido con gli altri i passi che ho fatto per arrivare dove sono”. Lo stesso entusiasmo trasmette anche Arianna, host da quando si è fermata per accudire la figlia appena nata, che a Brunate ha messo a disposizione una piccola ala della sua casa vacanze: “Sono un’insegnante di lingue, ma con la maternità sono stata ferma un anno. Ho colto l’occasione per diventare host, trasformando una parte dell’immobile. Anche se ora ho ripreso a fare lezione, ospitare in casa è un’esperienza unica.”

Contenuto pubblicitario a cura di Ciaopeople Studios.
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