Il nuovo film di Marco Bellocchio è una storia vera che farà discutere
La triste storia del piccolo Edgardo Mortara inizia a Bologna nel 1858, quando alla porta di casa bussano le guardie pontificie: viene portato via con pochi giri di parole, il motivo è un ordine di Papa Pio IX in persona. Edgardo all'epoca ha solo sette anni, cresce in una famiglia ebrea, ma a pochi mesi di vita viene segretamente battezzato da una giovane domestica per salvarlo da una brutta malattia. Tanto basta per scatenare le ire del “Papa Re”, che decide di portarlo in Vaticano per farlo crescere nella fede cattolica. Una storia vera che ancora oggi fa discutere e appassiona per la sua natura controversa e non c'è da stupirsi, perché la vicenda all'epoca fece letteralmente il giro del mondo. Non c'era politico, cardinale o intellettuale che non dicesse la sua a sostegno dell'una o dell'altra causa, creando tumulti e scontri tra le due religioni.
A decidere coraggiosamente di raccontarne tutti i retroscena al cinema Marco Bellocchio, che concorre con “Rapito” per la Palma d'Oro della 76esima edizione del Festival di Cannes. Il film è una produzione IBC Movie e Kavac Film con Rai Cinema in coproduzione con Ad Vitam Production (Francia) e The Match Factory (Germania). Non c'è dubbio che gli occhi di tutti siano puntati su questo lungometraggio che promette di diventare uno dei migliori film dell'anno. D’altronde nulla è lasciato al caso: Bellocchio insieme con Susanna Nicchiarelli hanno scritto la sceneggiatura ispirandosi liberamente al libro “Il caso Mortara” di Daniele Scalise, ma affidandosi soprattutto a documenti dell'epoca, testimonianze inedite e il supporto della consulenza storica di Pina Totaro.
Anche i costumi sono stati ideati per rispettare l'aderenza al contesto, le musiche originali aggiungono solennità alla storia, mentre le scenografie calano lo spettatore nello Stato Pontificio del 1800, tra tessuti porpora, marmi e ori. Perfino la locandina sembra un'opera d'arte che potrebbe essere esposta ai Musei Vaticani, con il Papa in primo piano e il bambino vestito di bianco seduto sulle sue ginocchia.
Nel film è Paolo Pierobon a interpretare Pio IX, un personaggio ambivalente che si scontra con la madre disperata di Edgardo, interpretata da Barbara Ronchi. Il bambino protagonista è Enea Sala, che poi diventerà crescendo Leonardo Maltese. Nel cast ci sono anche Fausto Russo Alesi nel ruolo del padre, Paolo Calabresi, Fabrizio Gifuni e Filippo Timi.
“Rapito” non è solo il film di un dramma familiare, ma tocca diversi aspetti dell'animo umano e racconta anche i risvolti storici e politici dell'epoca: mentre “Pio” Edgardo Mortara, infatti, finisce per crescere nei dogmi cattolici, il potere della Chiesa così come lo si conosceva giunge al termine con le truppe sabaude che conquistano Roma.
L'appuntamento è da non perdere, “Rapito” è in uscita in tutte le sale a partire dal 25 maggio 2023.