Il futuro della ristorazione? Sostenibilità e innovazione in prima linea, ma si punta anche all’autenticità

Il settore della ristorazione sta vivendo anni di grandi cambiamenti. Imprenditori e chef stanno rivoluzionando insieme il campo del food venendo incontro alle nuove esigenze, così portano in tavola piatti innovativi riscoprendo anche l’importanza della “grande semplicità”.
Immagine
A cura di Ciaopeople Studios
1.078 CONDIVISIONI
Immagine

È uno dei settori più floridi del nostro Paese, tanto che nel 2023 ha toccato un valore complessivo di 54 miliardi di euro, un +3,9% rispetto all'anno prima. D'altronde l'Italia vanta un popolo di grandi forchette, ma alla ristorazione va anche dato il merito di sapersi continuamente innovare, venendo incontro sia alle nuove esigenze alimentari, che abbracciando i trend del momento. Ristoratori e chef sono tra le figure che più sono riuscite in questi anni a far fronte alla crisi, trainando l'economia italiana e innovando un campo che guarda al domani con ottimismo.

E nel futuro del food Made in Italy c'è di certo la sostenibilità. Sempre più aziende stanno investendo per ridurre emissioni e sprechi, e al tempo stesso offrire un'esperienza veloce – per assecondare i ritmi frenetici dei commensali – senza rinunciare alla qualità. I ristoranti si stanno anche aprendo velocemente alle nuove tecnologie, con sistemi di pagamento “smart”, menù online e sistemi di prenotazione pratici e comodi.

Innovazione e ricerca, certo, ma anche la riscoperta del cibo più autentico e delle esperienze semplici, seppur attente a ogni dettaglio. In una società che si muove velocissima gli italiani non vogliono rinunciare al buon cibo, per questo anche lo street food e il cibo d'asporto hanno avuto nell'ultimo periodo un ritrovato successo. La priorità per i consumatori è trovare la qualità ovunque, anche su strada, mentre si viaggia per lavoro o per piacere, ad esempio. Cogliendo perfettamente quest'esigenza è nato uno dei progetti più interessanti nel campo della ristorazione, quello di “ALT Stazione del gusto”: un format unico, nato dalla collaborazione tra Enilive e Accademia Niko Romito.

Leggi anche

Da un lato c'è una grande azienda che sta rendendo sempre più accessibile la mobilità sostenibile, arricchendo le sue 5.000 Enilive Station in Europa di nuovi servizi, dall'altra lo chef che grazie a una cucina “apparentemente semplice” ha conquistato ben tre stelle Michelin. L'idea è destinata a fare storia, perché la stazione di servizio diventa così una vera e propria attrazione dove godersi un'esperienza gastronomica su strada, dalla colazione alla cena.

La particolarità sta anche nella scelta accurata delle ricette, nel menù si trovano infatti i piatti della tradizione trasformati in maniera pop, con alla base ingredienti semplici e genuini, il tutto servito in un'atmosfera accogliente e informale. Ci si può fermare al tavolo e ordinare il classico pollo fritto o le focacce ripiene, fare colazione con l'iconica bomba dello chef Romito, o richiedere d'asporto qualsiasi piatto.

Da un’idea di Niko Romito e la sua Accademia, il format nasce nel 2018 in Abruzzo, a Castel di Sangro sulla strada statale 17, cresce con una nuova apertura nel 2021 a Montesilvano ed evolve nel 2023 attraverso la partnership con Enilive. Da questa collaborazione sono seguite quattro aperture, tra cui la prima a Viale America a Roma. Il 2024 si chiude con ulteriori 5 punti ALT tra Milano, Firenze, Verona e Vicenza, nonché un quinto nella capitale. L'obiettivo è portare il franchising delle “stazioni del gusto” a quota 100 entro il 2030. Non più solo un posto dove fare rifornimento (anche di biocarburanti) insomma, ma un luogo dove mangiar bene, pagare i bollettini postali, ritirare i pacchi del corriere o fare la spesa: un vero e proprio ecosistema che viaggia al fianco di chi è sempre in movimento.

Contenuto pubblicitario a cura di Ciaopeople Studios.
Eni
1.078 CONDIVISIONI
 
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views