Global warming: luglio 2021 è stato il più caldo della storia. Ma possiamo ancora cambiare le cose

L’estate del 2021 è stata la più calda degli ultimi 200 anni in Italia, e il mese di luglio il più caldo mai registrato al mondo. Incendi devastanti hanno distrutto milioni di ettari di bosco su tutto il pianeta. Tutta colpa del global warming. Correre ai ripari è ancora possibile, ma bisogna agire subito e tutti insieme.
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Un caldo così non l'avevamo mai visto: l'estate 2021 è stata la più rovente degli ultimi duecento anni in Italia. Luglio, poi, è stato il mese più caldo mai registrato nel mondo: le temperature della superficie terrestre e degli oceani sono state di 0,93 gradi centigradi superiori a quelle raggiunte nel XX secolo. Per tutta l'estate si sono sviluppati incendi devastanti e le Nazioni Unite hanno lanciato l'allarme: “Il mondo è in ‘codice rosso’ e il peggio deve ancora venire. A pagarne il prezzo saranno i nostri figli e nipoti”.

Secondo gli scienziati, se non ci impegneremo tutti, la Terra subirà un aumento senza precedenti di eventi meteorologici estremi come ondate di calore, siccità, nubifragi o inondazioni. Il primo passo è, dunque, riconoscere che ci troviamo in mezzo a una crisi di livello globale, e che urgono scelte coordinate e concordate per far fronte comune all'emergenza.

Lo sa bene l'azienda Mutti, che da sempre è impegnata quotidianamente in azioni di sostenibilità ambientale. I valori sono legati all’ambiente e alla natura che la circonda, infatti da anni l’azienda porta avanti progetti che puntano alla rinaturalizzazione del territorio in prossimità della propria sede, come nel caso dei 2000 alberi piantati lungo il perimetro della sede centrale, ma non solo. Un impegno importante, con il quale Mutti non solo pone in essere azioni concrete oggi, ma guarda al futuro e cerca di ispirare un cambiamento più ampio domani.

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Di recente, ad esempio, Mutti ha avviato il progetto “Mille Querce”, in collaborazione con l'Ente Parchi del Ducato, che si propone di realizzare iniziative rivolte al miglioramento delle condizioni dell'ambiente, del paesaggio e all'utilizzo razionale delle risorse naturali, creando boschi permanenti all'interno della provincia di Parma, come modello di buona pratica di cura del territorio.

Grazie a questo progetto è iniziata la piantumazione di numerosi alberi nei comuni di Montechiarugolo, Sissa Trecasali e Traversetolo, in prossimità della sede di Mutti: l’azienda si è fatta carico dell'intero processo di messa a dimora, annaffiatura e attecchimento delle nuove querce, per un investimento di oltre 200mila euro.

“Il nostro business si fonda sul rispetto della natura: un pomodoro di qualità nasce unicamente da una terra sana che, per essere tale, ha bisogno di cura, attenzione e competenza”, ha detto nell'avviare il progetto Francesco Mutti, amministratore delegato di Mutti SpA, “da questo semplice ma essenziale presupposto, ha origine il nostro impegno, da sempre, nella sostenibilità ambientale nel quale, tra gli altri, si inserisce il progetto Mille Querce”.

Nello specifico le quattro aree di intervento sono: Bosco Dugara, frazione di Sissa Trecasali; Ronco Campo Canneto, anch’essa frazione di Sissa Trecasali recentemente coinvolta in un importante consumo di suolo dovuto al passaggio della nuova autostrada Ti-Bre; Cronovilla, oasi verde nel comune di Traversetolo adiacente ai laghi di pesca sportiva e, infine, via Traversetolo, dove verranno piantumate la maggior parte delle piante.

Piantare alberi, però, non basta: l'obiettivo è andare oltre e sensibilizzare più persone possibile. Per questo, a settembre, il progetto “Mille Querce” è uscito dal suo spazio fisico in modo simbolico e ha raggiunto tutta Italia grazie all'iniziativa “Tracce di Bosco Diffuso”.

Si è partiti da Rozzano, in provincia di Milano. Nei giorni scorsi è stata piantumata una quercia nel parco comunale di Piazza Foglia, nei pressi delle scuole cittadine e della sede del Municipio, nell'ottica di una riqualificazione del verde comunale. A Piazza Meda (Milano) è stata realizzata un‘installazione artistica a tema rinaturalizzazione, con piantine che i cittadini possono portare a casa.

Nei pressi dell'opera, una locandina illustra sinteticamente il legame tra l'iniziativa "Tracce di Bosco Diffuso" e l'opera di piantumazione già svolta concretamente da Mutti nel suo territorio. C'è anche un QR code, per permettere a chiunque lo desideri di approfondire ulteriormente il tema entrando nella pagina dedicata al progetto sul sito di Mutti. Alcune hostess informano i passanti dell'iniziativa e del fatto che le piantine, parte dell'installazione, possono essere prelevate.

Coloro che prendono una piantina possono poi postare un selfie con essa sui social usando l’hashtag di campagna #TraccediBosco e taggando @muttipomodoro.it: una dedica alla natura e all'ambiente ispirata proprio dall'opera d'arte e dal suo profondo significato legato all'importanza di restituire alla natura tutto ciò che ci dà, perché le risorse a nostra disposizione non sono illimitate e se tutti ci impegnassimo, ciascuno nel piccolo della propria quotidianità, a proteggere e restituire quello che prendiamo, molte zone non sarebbero degradate. In molti stanno aderendo per lasciare la propria “traccia” nel bosco virtuale di Mutti.

Ma non è finita qui. Durante l'iniziativa vengono inoltre distribuiti speciali volantini con le informazioni sul progetto. Ciascuno di essi è “piantumabile”: sono donati per assistere da vicino al miracolo della nascita di una piantina da un seme.

Contenuto pubblicitario a cura di Ciaopeople Studios.
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