Giornata mondiale della violenza sulle donne, la storia di Elisa: “Così ho ripreso in mano la mia vita”

Il 25 novembre ricorre la giornata internazionale dell’eliminazione della violenza sulle donne, un fenomeno diffuso in tutto il mondo, dove almeno una donna su tre ne è vittima nella sua vita. Ecco il significato di questa commemorazione e le storie di chi ha combattuto e vinto una guerra che ogni anno, in forme diverse, coinvolge milioni di donne e ragazze.
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A cura di Redazione
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Da quasi vent’anni il 25 novembre è la giornata in cui in tutto il mondo si ricorda la necessità di eliminare la violenza contro le donne. Era il 17 dicembre 1999 quando l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha istituto la ricorrenza, invitando i governi, le organizzazioni internazionali e le ONG a realizzare progetti di sensibilizzazione su una delle piaghe della società moderna, una vera e propria guerra che coinvolge ogni anno milioni di donne. Si calcola, infatti, che almeno una su tre sia stata vittima di abusi nel corso della propria vita, cioè all’incirca un miliardo di persone. Un esercito spesso silenzioso, che ha bisogno di supporto per riuscire a denunciare quanto subito.

Alcuni numeri del fenomeno nel mondo

Esistono diverse forme di violenza sulle donne, da quella fisica e sessuale, come lo stupro, le mutilazioni genitali e i matrimoni precoci e forzati, a quella psicologica, legata a forme di assoggettamento economico e psichico. Un fenomeno presente in tutto il mondo e anche in Italia: mediamente subisce violenza una donna su tre dai 15 anni in su. Situazioni che possono accadere ovunque: in ufficio, per strada, ma soprattutto a casa. Sono, infatti, spesso i partner o gli ex partner a commettere gli atti più gravi. Soltanto nel nostro paese, sono responsabili del 62,7% degli stupri e del 38% degli omicidi. Sono pochissime, per altro, quelle che denunciano quanto subito, nella maggior parte dei casi perché non dispongono dell’autonomia economica sufficiente a provvedere a sé stesse e ai propri figli, o perché spaventate dalle conseguenze.

Le testimonianze di chi ce l’ha fatta: le storie di Elisa e Rani

Lo sa bene Elisa, mamma di 34 anni. Il suo ultimo compagno l’ha pian piano isolata dal resto del mondo, costringendola a trascorrere le sue giornate a casa. “La cosa più difficile – ha detto – è dire basta, anche se volevo prendere mio figlio e scappare”. La sua sfida più grande è stata credere che ce l’avrebbe fatta a sopravvivere da sola. Così, ha partecipato ad un percorso organizzato a Torino da ActionAid con l’obiettivo di aiutare le donne a inserirsi o reinserirsi nel mondo del lavoro attraverso una serie di tirocini formativi che le hanno dato nuova speranza. Ora lavora in un bar, è indipendente dal punto di vista economico. “Prima erano sempre gli altri a decidere per me. Ho imparato a credere in me stessa. La cosa più bella è stata riprendere in mano la mia vita”.

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Anche Rani, 28enne indiana residente nello stato del Madya Pradesh, ha subito violenza da colui che considerava l’uomo della sua vita. Sin dai primi giorni di matrimonio, la famiglia di lui ha cominciato a maltrattarla, e la situazione si è aggravata quando ha scoperto di essere incinta di una bambina. Fino a quando, una sera, suo marito non ha quasi ucciso lei e la piccola che aveva in grembo per un piatto cucinato diversamente. Ricoverata d’urgenza, in ospedale è entrata in contatto con gli operatori di ActionAid, con i quali ha lentamente cominciato la sua rinascita. Oggi la sua bimba sta bene e lei è tornata a parlare, dopo aver scongiurato il rischio di una paralisi. “Sogno un futuro roseo – ha detto -, vorrei continuare il lavoro di mio padre, che ha fatto il sarto per tutta la vita, e recuperare il rapporto con mia figlia, che nel frattempo è stata affidata alla nonna materna”.

Con ActionAid tutti possono contribuire all’eliminazione della violenza contro le donne

Elisa e Rani non sono le uniche. Con loro ci sono altre centinaia di migliaia di donne che subiscono abusi e molestie di ogni genere, ogni giorno e in tutto il mondo. Tutti possono contribuire a combattere e a vincere una guerra che rappresenta una delle violazioni più diffuse dei diritti umani. Con meno di 1 euro al giorno puoi sostenere il progetto Fight for Women di ActionAid, impegnata a a dare supporto legale, medico e psicologico a migliaia di donne che subiscono violenza in tutto il mondo. Si tratta di un piccolo gesto che può cambiare la vita di milioni di persone.

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