Giocare con l’arte è una cosa seria

Ogni bambino con una matita in mano disegna mettendoci impegno e tutto se stesso: il risultato è un piccolo capolavoro per ogni genitore, ma anche un passo avanti nella conoscenza di sé e del mondo. Perché l’arte ha bisogno di mani e di menti creative e i bambini hanno bisogno di bellezza negli occhi e nel cuore. Ecco come aiutarli a continuare a creare.
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A cura di Ciaopeople Studios
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La grande onda di Kanagawa, Hokusai, (1760-1849)
La grande onda di Kanagawa, Hokusai, (1760-1849)

Prima uno scarabocchio, con tanti giri di tondeggianti che simulano un vortice, poi l’ovale di un viso con dei puntini a indicare occhi e bocca, poi il corpo e in ultimo le mani e i piedi: disegnare e dipingere per i bambini è una cosa davvero seria che mette in moto tutte le loro percezioni, la loro capacità di analisi e di sintesi (anche se non sanno nemmeno cosa significhi analisi e percezione), e rende più nitido il loro sguardo sul mondo. Perché disegnare e “produrre” opere d’arte utilizzando tecniche diverse sviluppa tante capacità nel bambino permettendogli di metterle in gioco tutte insieme: favorisce l’apprendimento della scrittura e della lettura, migliora le capacità motorie, quelle logiche e matematiche e aumenta l’autostima. Ma non è finita qui.

Arte e bambini, un linguaggio da esplorare

L’arte è una dimensione che anche i bambini amano esplorare per poter dare concretezza ai sentimenti, alle emozioni e ai bisogni che sentono nel cuore. Lo fanno con semplicità, senza le strutture e la grande storia dell’Arte che gli adulti hanno imparato ad amare: ma non per questo sono meno profondi o meno impazienti di confrontarsi a tu per tu con l’opera d’arte. Famosa è la riflessione di Bruno Munari, un appassionato del mondo dell’infanzia che scrisse: “C'è sempre qualche vecchia signora che affronta i bambini facendo delle smorfie da far paura e dicendo delle stupidaggini con un linguaggio informale pieno di ciccì e di coccò e di piciupaciù. Di solito i bambini guardano con molta severità queste persone che sono invecchiate invano; non capiscono cosa vogliono e tornano ai loro giochi, giochi semplici e molto seri. Conservare l'infanzia dentro di sé vuol dire conservare la curiosità di conoscere, il piacere di capire, la voglia di comunicare. Progresso è quando si semplifica e non quando si complica.”

Un progetto per stimolare i bambini a “crescere con la bellezza negli occhi”

Diventa facile capire perché in questi anni sono nati gli album degli Artonauti, ossia delle raccolte di figurine tutte dedicate al mondo dell’arte e degli artisti che con semplicità e in modo divertente cercano di educare gli occhi e il cuore dei bambini alla bellezza. Se la bellezza salverà il mondo, come diceva Dostoevskij, meglio iniziare a salvarlo da subito e supportare gli avventurosi protagonisti dei viaggi, Ale, Morgana e il cane Argo, nella scoperta dell’arte di tutto il mondo e di tutti i tempi. E quale bellezza? Un album è dedicato all'arte del ‘900, e parla “la lingua” di Matisse, Kandinsky, Modigliani e Boccioni, un altro all'arte, attraversando i secoli di Michelangelo, Monet e Gauguin, mentre il terzo indaga le origini del mondo viste da diverse culture: una raccolta di miti e tradizioni, da quelle egiziane a quelle persiane, da quelle indiane a quelle cinesi, da quelle giapponesi a quelle aborigene. Ogni album è una scoperta che stimola curiosità e sviluppa anche le capacità manuali e digitali: non solo figurine e conoscenza, ma giochi e laboratori da realizzare inquadrando dei Qr code dedicati. Un viaggio tra le grandi domande dell’uomo che per primi i bambini vogliono porsi: e noi da dove veniamo? Scopriamolo insieme.

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Perché Picasso voleva dipingere come un bambino?

Non è un caso che uno dei grandi maestri del Novecento “puntava” alla semplificazione e a vedere il mondo come un bambino: “A dodici anni dipingevo come Raffaello, però ci ho messo tutta una vita per imparare a dipingere come un bambino”. Molti artisti come lui hanno cercato di mantenere viva la curiosità e lo sguardo dei bambini per tutta la loro vita. Forse perché riescono a vedere cose ormai scontate per gli adulti? Forse perché riescono a “sentire” in modo non consueto? Quel che è certo è che l’arte stimola i bambini a conoscere se stessi, a sviluppare empatia e a migliorare il mondo. Meglio iniziare fin da piccoli.

Contenuto pubblicitario a cura di Ciaopeople Studios.
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