Farmaci da banco: cosa sono, come usarli e come smaltirli quando scaduti
I farmaci senza obbligo di prescrizione, riconoscibili grazie a un bollino rosso che sorride presente su tutte le confezioni, sono una realtà consolidata della quotidianità delle persone nel prendersi cura di malanni come raffreddore, mal di testa e mal di gola: nel 2023 sono state acquistate oltre 282 milioni di confezioni per un giro d'affari di oltre 3 miliardi di euro. I farmaci da banco chiamati anche OTC (dall'inglese, Over The Counter, sul banco, appunto) o anche farmaci di automedicazione aiutano ad alleviare sintomi di lievi e transitori. Ma sappiamo tutti usarli e gestirli nel modo giusto?
Farmaci da banco: un supporto per alleviare sintomi modesti e temporanei
Un colpo d’aria a causa di uno sbalzo termico, un mal di gola causato dalla differenza di temperatura tra l’ambiente interno o troppo freddo o troppo caldo rispetto all’esterno. Per non parlare della stagione autunnale dove in genere si rischiano i primi raffreddori o addirittura l’influenza, o di quella primaverile che apre le porte alle innumerevoli forme di allergia stagionale. E poi quel mal di testa leggero comparso nel traffico mattutino, o il dolore al quadricipite per aver voluto strafare durante la campestre. Se questi piccoli disturbi rimangono nell’ambito di un modesto malessere passeggero (sempre che non si soffra di altre patologie che richiedono l’intervento diretto del medico curante), possono essere affrontati anche con il ricorso corretto e responsabile ai farmaci da banco.
L’importanza della gestione responsabile
Senza la prescrizione medica il farmacista può consigliare solo farmaci da banco, ma, sfatando ogni dubbio, si tratta di medicinali e, come tali, e non vanno presi con leggerezza: Non sono caramelle! I farmaci da banco sono strumenti terapeutici sicuri ed efficaci per trattare disturbi come il dolore mestruale, un mal di testa occasionale, una contrattura e sintomi come il mal di gola o il raffreddore. Se i disturbi non passano o peggiorano la parola deve passare sempre al medico per una diagnosi. Automedicazione responsabile significa appunto affrontare in autonomia quei disturbi occasionali o che conosciamo per esperienza anche facendo ricorso a medicinali appositi che vengono infatti specificatamente autorizzati dall'Agenzia Italiana del Farmaco e sono soggetti a tutte le regole, non ultime quelli della cosiddetta farmacovigilanza, che interessano tutti i farmaci dispensabili in Italia, con e senza ricetta medica.
Semplici regole per la propria sicurezza
I farmaci da banco sono dunque pensati e autorizzati per un uso autonomo, supportato, se necessario, dal consiglio del farmacista o del medico di famiglia, e vanno usati per brevi periodi di tempo. Ma come comportarsi, in concreto per usarli nel modo giusto?
La prima regola è non sottovalutare nessun sintomo e, in caso di dubbio, chiedere consiglio al farmacista che potrebbe suggerire di ricorrere al medico curante. La seconda regola è di riferire al farmacista di controllare eventuali interazioni tra farmaci da banco e terapie in corso. La terza segue quella precedente: è importante leggere il foglietto illustrativo seguendo le indicazioni sul dosaggio e sui tempi della terapia, segnando il giorno di inizio della cura. Ovviamente tenere tutti i farmaci lontano dalla portata dei bambini e, se i sintomi persistono, ricorrere al medico. Infine, la corretta gestione dei farmaci di automedicazione passa anche attraverso una loro corretta conservazione e un comportamento corretto in caso di smaltimento se terminati o scaduti.
Farmaci alla scadenza: attenzione al conferimento
Ma i consigli non sono quindi finiti qui! I farmaci (quelli da banco ma non solo) vanno poi conservati in modo corretto: sempre con la loro confezione e il foglietto illustrativo e lontano da fonti di calore e umidità.
E se dovessero scadere? Proprio per sensibilizzare le persone alla gestione responsabile e all’uso corretto di questa tipologia di farmaci, AssoSalute – l’Associazione nazionale farmaci di automedicazione attiva da oltre 50 anni, che riunisce le aziende italiane e internazionali che producono e commercializzano in Italia i farmaci di automedicazione – ha lanciato la campagna #NonMiScadereSuiFarmaci. Essendo farmaci, alla scadenza vanno smaltiti in modo corretto. Non si deve mai sciacquare eventuali flaconi di medicinali liquidi nel lavello di casa propria o gettarli nel water, ma tutti i farmaci non esauriti e scaduti vanno inseriti negli appositi bidoni in farmacia o nelle isole ecologiche del proprio Comune. Nessun farmaco va tolto dal proprio contenitore sia che siano blister, fiale o flaconi, ma solo estratto dalla confezione di cartone (che va differenziata nella carta) e riposto nel bidone dedicato. Diversamente quando i farmaci sono finiti e non scaduti si seguono le direttive di conferimento di ogni Comune: per meglio capire come non inquinare l’ambiente e imparare come conferire le confezioni di farmaci, date un’occhiata al sito dedicato https://nonmiscaderesuifarmaci.it.