Essere un millennial: problemi e ansie che solo un giovane di oggi può capire

Ecco le difficoltà del mondo sempre di corsa e iperconnesso di chi è giovane oggi. Ma guai a pensare che siano insuperabili. Anzi, basta davvero per poco per essere felici. Ecco come, grazie ad ActionAid.
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A cura di Redazione
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L’ansia del futuro, la fine degli studi e la ricerca matta e disperata di un lavoro stabile, e poi ancora la casa, il matrimonio, i figli, il conto in banca e chi più ne ha più metta. Ci sono alcune situazioni tipiche dell’età pre-adulta, universali nel tempo e nello spazio: che abbiate avuto tra i 20 e i 30 anni all’inizio del secolo scorso o alla fine degli anni Novanta la sostanza non cambia. Ma ci sono certi problemi che solo chi è giovane oggi può capire, perché alle prese con un mondo sempre di corsa, connesso e dai cambiamenti velocissimi. In poche parole, il mondo dei Millennials.

Sì, perché se siete nati tra il 1982 e i primi anni Duemila, se siete cresciuti passando velocemente dal guardare la tv analogica ad ipnotizzarvi davanti a quella digitale, cibandovi solo di selfie e YouTube, e se non potete assolutamente vivere senza condividere foto e altre informazioni con i vostri amici virtuali, è così che dovete definirvi: appartenenti alla generazione più interconnessa della storia dell’umanità, e forse anche la più problematica. Ecco, allora, le ansie più comuni dei Millennials italiani e come superarle (spoiler: sono tutt’altro che insormontabili).

“Lavoro per vivere o vivo per lavorare?”

Il tasto più dolente di tutti per i millennials del mondo intero riguarda il lavoro. Senza un impiego stabile e remunerativo si può dire addio alle vacanze, alla casa dei propri sogni, all’auto di ultima generazione e a qualsiasi progetto di vita futura. È vero che molti confidano sugli aiuti di mamma e papà, sempre pronti a sostenere, anche economicamente, i figli, pure alla soglia dei 40 anni, ma di certo avere uno stipendio proprio è un’altra storia. Trovare, poi, un lavoro che piaccia e che lasci anche il tempo di dedicarsi a ciò che si ama sembra davvero un’impresa ardua.

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“Pane, acqua e…smartphone”

Per i millennials, cresciuti a pane, acqua e social network, lo smartphone è molto più di un semplice dispositivo elettronico. Per questo, ogni volta che la luce rossa sul telefono avverte che la carica sta per terminare si va letteralmente fuori di testa. Si cerca compulsivamente una presa a cui collegare il telefono prima che sia troppo tardi per evitare il blackout imminente: si salvi chi può.

“No rete, no party”

Altro problema, collegato direttamente al precedente: la connessione in rete. Guai a ritrovarsi in luoghi in cui non c’è campo e non si può navigare su internet o postare sui social network: rischierebbe di compromettere un’intera giornata. Anche le feste e i concerti più divertenti e scatenati potrebbero trasformarsi in un vero e proprio incubo se non si riesce ad essere sempre online.

“Non posso, sono a dieta”

La forma, mai come in questa epoca, è molto più di impatto della sostanza, il che non significa essere superficiali e narcisisti, ma semplicemente attenti a ciò che si mostra di se stessi. E questo vale per tutti gli aspetti della propria quotidianità: si è sempre in competizione per avere la casa più bella, il lavoro più figo, il motorino e il vestito all’ultima moda. E, a maggior ragione, bisogna concentrarsi sul proprio corpo. Occhio, dunque, alla dieta e alla scelta dei ristoranti più rinomati del momento.

Di problemi, in verità, ce ne sono tanti, a ognuno il suo e con le dovute differenze. D’altronde, è impossibile trovare anche solo una persona al mondo che non li abbia. Ma, proprio per questo, basta davvero poco per superare qualsiasi difficoltà. Come? Affrontando tutto con il sorriso e condividendo le ansie degli altri, che in questo modo diventeranno più leggere da sostenere. Una soluzione la dà ActionAid, con le nuove adozioni a distanza pensate proprio per i Millennials: bastano 9 o 12 euro al mese, un contributo che tutti possono permettersi, per cambiare davvero le cose e migliorare la vita di tutti.

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