Cosa vuol dire convivere con il diabete?

Le dicerie e gli stereotipi che ruotano intorno a questa malattia cronica sono ancora troppo diffusi, per questo in occasione della Giornata Mondiale del Diabete proviamo a fare un esercizio di empatia, mettendoci nei panni di chi ci convive.
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Di diabete in Italia si parla poco e spesso male. È una malattia che ancora oggi, nel sentire comune, si porta dietro stereotipi e false informazioni, e anche per questo i pazienti sentono spesso su di sé un malessere che potrebbe essere lenito con una buona dose di empatia. È importante sapere che esistono due forme di diabete più comuni: il diabete di tipo 1 e quello di tipo 2, il più diffuso. Entrambe sono condizioni croniche, che non concedono pause. Nel primo caso il pancreas non produce l'insulina (in parole povere l'ormone che consente alle cellule di trasformare gli zuccheri in energia) che va quindi somministrata dall'esterno. Nel diabete di tipo 2 invece il pancreas funziona regolarmente, ma sono le cellule a non riuscire ad utilizzarla.

Va da sé che per chi riceve una diagnosi di diabete il rapporto con il cibo può incrinarsi, e così in generale la salute mentale del paziente. Secondo l'International Diabetes Federation (IDF) il 28% delle persone con diabete fa difficoltà a vivere con positività la propria condizione, mentre il 36% soffre di ansia e stress a causa della malattia stessa. I pregiudizi che ci si trova ad affrontare quotidianamente sono tanti, come l'idea che la patologia vieti di mangiare dolci o altri cibi, escludendo la possibilità di stare insieme durante i pasti quotidiani o le festività. La disinformazione colpisce tutti, anche le istituzioni sanitarie, e per questo in occasione del 14 novembre, Giornata Mondiale del Diabete, parlarne è un dovere di ognuno.

Diabete Italia e Personalive con il supporto non condizionante di Roche portano avanti il progetto “Empatia, un giorno con il diabete”: un'esperienza per sensibilizzare chi è sano ai bisogni di chi ci convive, siano essi l‘accesso alle cure o le emozioni più profonde. Cosa affrontano quotidianamente i pazienti e le loro famiglie, quali sono le incombenze e le sfide a cui fanno fronte ogni giorno, per tutta la vita? L'iniziativa vuole far mettere le persone sane nei panni di quelle con diabete, documentando la giornata con immagini, video e testimonianze, e contribuendo così alla raccolta di dati necessari a rendere il diabete via via sempre “più leggero” nelle vite dei pazienti.

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L‘innovazione tecnologica nel campo medico ha rivoluzionato la gestione del diabete, basti pensare ai moderni sistemi per il monitoraggio continuo del glucosio che permettono oggi una maggiore personalizzazione della terapia, ma c'è ancora tanto da fare per alleggerirne il peso clinico e psicologico. Metterci, almeno per un giorno, nei panni di chi affronta una malattia cronica è fondamentale per far sentire pazienti e caregiver meno soli, e quindi costruire una società più inclusiva e accogliente.

Contenuto pubblicitario a cura di Ciaopeople Studios.
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