Cosa puoi fare con la stampa 3D

Non è fantascienza, ma qualcosa di reale che trova applicazione nella medicina e c’entra anche con la colonizzazione dello Spazio. La manifattura additiva viene usata persino con il sesso.
Immagine
A cura di Redazione
1.960 CONDIVISIONI
Stampante 3D al lavoro (Foto da Wikipedia).
Stampante 3D al lavoro (Foto da Wikipedia).

È una stampante, ma la cartuccia e il toner potete metterli tranquillamente da parte. Dalla sua vaschetta non escono A4, al massimo complessi origami. Apprendendo l’esistenza della stampa tridimensionale, ci si divide di solito tra gli increduli e coloro che invece si chiedono a cosa mai possa servire. Ebbene, le opportunità aperte dalla stampa 3D è il tema di “Dal Reverse Engineering alla Stampa 3D”, uno dei tanti corsi online di “Federica.eu”, portale dell’Università Federico II dove gratuitamente sono a disposizione dell’internauta lezioni, video e materiale didattico prodotti da prestigiosi docenti italiani e stranieri. La nuova tecnologia della Stampa 3D, lungi dall’essere solo un gioco, può trovare applicazione in ambiti seri, talora “tremendamente seri” come la medicina.

La stampa 3D nella medicina

Video thumbnail

È questo il settore della scienza nel quale troviamo espresse tutte le potenzialità della stampa 3D (altrimenti detta “manifattura additiva). Sono diversi i casi in cui questa tecnologia è stata impiegata per la creazione di protesi di braccia e mani, nonché per la stampa di un cranio o di parti del volto. Uno dei casi che ha fatto maggior clamore per il piccolo paziente salvato ha implicato la stampa in 3D della trachea (di cui è visibile il video ad apertura del paragrafo). Non di importanza vitale, ma di uso quotidiano, è l’invenzione dello spazzolino da denti stampato in 3D assumendo la forma della propria arcata dentale. La scommessa della tecnica tridimensionale in campo medico è comunque altissima: entro i prossimi 8-10 anni si punta a creare il cuore.

Veterinaria

Video thumbnail

Alcuni esemplari di animali hanno beneficiato della riproduzione tridimensionale di frammenti cornei mutilati. È il caso dei becchi di un tucano (il video in alto), di un’aquila e di una tartaruga (video a seguire).

Leggi anche
Video thumbnail

Colonizzazione dello Spazio

La colonizzazione di Marte in una rappresentazione Nasa.
La colonizzazione di Marte in una rappresentazione Nasa.

La colonizzazione di Marte è spesso un argomento più utile al marketing, che alla scienza. Ciononostante è innegabile l’impegno che soggetti pubblici e privati stanno impiegando sempre più per la conoscenza del Pianeta Rosso. Uno dei (tanti) problemi della conquista di Marte è rappresentata dal trasporto della colonia: non tanto gli esseri umani, quanto le “abitazioni” e le strutture utili a creare il cibo (ad esempio, le serre). Il progetto Mars Homestead sta studiando la possibilità di creare la colonia in 3D “in loco”. Allo stesso modo l’ESA (Agenzia Spaziale Europea) sta valutando una soluzione analoga per la Luna, impiegando una stampante 3D per creare un habitat idoneo all’uomo. In questo modo si potrebbe utilizzare materiale reperito sullo stesso satellite naturale, senza costosi trasporti dalla Terra.

Si tratta di qualcosa di molto simile a quello che è stato presentato pochi giorni fa a Roma, dove è stata mostrato Big Delta Wasp, una stampante alta 12 metri con cui costruire abitazioni laddove devono sorgere e, soprattutto, usando il materiale reperibile sul posto.

Ma tu vulive ‘a pizza

I colonizzatori dello Spazio potranno forse rinunciare ai paesaggi terrestri, un po’ meno al cibo che sono abituati a consumare. Ecco che quindi la stampante potrebbe tornare utile a fare pizza, biscotti e torte. Dite che non è una priorità? Non la pensa così la Nasa.

Stampa 3D e arte

La Zuppa Campbell di Andy Warhol resa in tre dimensioni.
La Zuppa Campbell di Andy Warhol resa in tre dimensioni.

The Sugar Lab, azienda di Liz e Kyle von Hasseln, ha prodotto forme di zucchero che potrebbero essere pregiate glasse per torte o “semplici” opere artistiche. L’arte alberga non solo sulle torte (e certo non di preferenza), ma prima di tutto nei musei. Ecco che una stampante 3D potrebbe essere usata per rendere tridimensionale un’opera nata per riposare sulle due dimensioni: è il caso della zuppa Campbell resa celebre oltre i confini del Nuovo Mondo da Andy Warhol (foto in alto). In altri casi l’arte potrebbe essere riprodotta a casa grazie alla vendita di repliche fatte con la manifattura additiva (lo ha annunciato il Museo Van Gogh di Amsterdam) o è la casa stessa che potrebbe diventare un’opera d’arte. Gli architetti Michael Hansmeyer e Benjamin Dillenburger hanno decorato le pareti di una stanza come l’interno di una chiesa gotica.

Trivial: abbigliamento e giochi

La stampa 3D troverà (e in parte già trova) applicazione nei settori del commercio e dell’intrattenimento. Invece di ordinare il vostro paio di scarpe su Internet, il produttore potrebbe inviarvi il codice utile a stamparle a casa. Nulla del genere è stato ancora realizzaton su larga scala, se non altro per la scarsa diffusione di queste macchine; ciononostante la Nike ha prodotto il primo paio di scarpe fatte attraverso manifattura additiva, a dimostrazione di quanto questa tecnologia possa risultare utile nell’industria e nel commercio.

La stampa additiva non solo facilita la produzione e la commercializzazione del bene, spostandolo dalla vetrina a casa, ma amplia anche la quantità di beni offrendo una personalizzazione pressoché infinita. Il caso esemplare viene da Clone Factory che dà modo di creare in miniatura il corpo di X-Man (o qualsiasi altro personaggio) su cui posare la rappresentazione del proprio viso.

Contenuto pubblicitario a cura di Ciaopeople Studios.
1.960 CONDIVISIONI
 
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views