Come valorizzare il capitale umano femminile

Il peso della pandemia si è riversato in maniera forte sulla società, ma soprattutto sulle madri che non solo hanno affrontato la chiusura di servizi come la scuola, ma anche il problema della disoccupazione: su 4 persone che hanno perso il lavoro, 3 sono donne. In controtendenza, ecco un progetto per valorizzare le competenze femminili e rilanciare le donne nel mercato del lavoro, messo in campo da un’azienda che pensa al benessere femminile a tutto tondo.
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Se il rosa è da sempre associato all’identità femminile, possiamo dire a ragion veduta che la situazione lavorativa post pandemia in Italia non è sicuramente tra le più rosee. Si è parlato, infatti, in questi ultimi 18 mesi di una “shecession”, ossia una recessione economica (“she” e “recession”) che ha riguardato soprattutto il lavoro al femminile con effetti notevoli dal punto di vista economico e sociale.

Il peso della crisi pandemica sulle spalle delle donne

Sulle donne è pesato il carico mentale e fisico della famiglia, dallo smart working alla DAD, all’assenza dei servizi per la cura e l’accudimento dei più piccoli, ma soprattutto il rischio di perdere il lavoro dovuto a una disparità di genere presente nel nostro Paese ormai da decenni: una sovraesposizione che ha avuto effetti negativi palpabili. Secondo un’indagine ISTAT riferita a dicembre 2020, il tasso di inattività relativo alle donne tra i 15 e i 64 anni è cresciuto a fronte di una decrescita di quello occupazionale. Da questa indagine emerge in modo lampante che su 4 posti di lavoro persi negli anni dell’emergenza, 3 sono stati perse da donne: in altre parole il 75% di chi ha perso il lavoro negli ultimi 18 mesi è donna.

Più donne lavoratrici, più benessere economico

I costi sociali sono enormi e, forse, ancora incalcolabili. Quel che è certo è che mancano all’appello 320 mila lavoratrici, donne che avevano le competenze e le conoscenze per contribuire alla produzione del PIL, a fronte di una perdita maschile di sole 130 mila unità circa. A questo si aggiunge che, secondo i dati Eurostat, le donne sono una risorsa solo per 7 settori economici: il 70% di loro è impiegato in commercio, sanità, servizi sociali, manifattura, istruzione, ristorazione e caregiving. Gli altri settori sono quasi ad esclusiva prevalenza maschile. Eppure la Banca d’Italia ha calcolato che, se anche solo il 60% delle donne italiane tra i 15 ed i 64 anni fosse occupata, il PIL aumenterebbe del 7%.

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Come invertire la tendenza

Cosa fare per invertire questa tendenza? Qualcuno ci sta già pensando. Activia di Danone, che con i suoi prodotti si prende cura della salute e del benessere a partire da dentro, è in prima linea per supportare e valorizzare le donne più colpite dalla crisi, per rafforzare quel capitale umano femminile che in questi mesi si è perso.

Così ha lanciato il movimento ACT4CHANGE con la missione di dare voce al valore di ogni donna nel mondo del lavoro. Insieme a Francesca Parviero di Linkbeat, attivista sui temi della rappresentanza ed equità di genere che ha sviluppato progetti innovativi per creare una partecipazione inclusiva e autentica, ha ideato un programma per valorizzare le potenzialità delle donne con un percorso concreto che le aiuti a riprendersi gli spazi che meritano.

Un movimento per far emergere le potenzialità delle donne

Il percorso di ACT4CHANGE inizia con quattro eventi live sul canale Instagram di @activia_italia, con un appuntamento alla settimana a partire da oggi 20 ottobre. Ogni puntata affronterà diverse tematiche rilevanti e di ispirazione per il processo di ricerca di nuove opportunità professionalI, in uno scambio diretto con esperte, professioniste e protagoniste del cambiamento. Momenti di confronto e condivisione volti a far riscoprire a ciascuna donna le proprie potenzialità, per rimettersi in gioco in ambito lavorativo con nuovi strumenti e risorse.

Infatti, per le donne più colpite dalla crisi e al momento senza un impiego, Activia offrirà un programma ad hoc di Linkbeat, un laboratorio formativo online tra il 22 e il 24 novembre 2021, aperto alle prime 250 donne che si iscriveranno sul sito www.activia.it/act4change: il laboratorio è suddiviso in classi da 50 partecipanti e l’assegnazione alla sessione verrà stabilita automaticamente dalla piattaforma. Si tratta di un incontro formativo per concretizzare ciò che è stato appreso nelle live e dare suggerimenti pratici per il rientro al lavoro, come ad esempio la compilazione del curriculum vitae o la stesura di una lettera di presentazione per candidarsi ad una nuova posizione. Alla fine del percorso formativo, le partecipanti saranno indirizzate nelle filiali di Adecco con la possibilità di sostenere un colloquio e avere la reale opportunità di un reinserimento nel mondo del lavoro.

La campagna ACT4CHANGE anche a Roma

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Quel che serve è far crescere la fiducia in sé e nelle proprie risorse, per credere nelle proprie potenzialità, aspetto oggi fondamentale per diventare vere fautrici del proprio destino. Qualcosa che è stato anche dichiarato a chiare lettere davanti a Palazzo Chigi, a Roma, grazie a un manifesto difficilmente equivocabile. Perché se le aziende private adottano politiche di gender equality (il 50% dei manager di Danone è donna) e si impegnano per valorizzare le donne, la società non può rimanere indietro.

Contenuto pubblicitario a cura di Ciaopeople Studios.
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