Basta città sovraffollate: la soluzione all’overtourism arriva in bicicletta


Overtourism é una parola nuova che però abbiamo imparato a conoscere sulla nostra pelle. Non solo in quanto turisti, quando ci ritroviamo in località prese d’assalto a passare le ferie in luoghi sempre più caotici e costosi. Bensì anche come residenti, quando vediamo la cittá in cui viviamo svuotarsi dei servizi mentre cresce la crisi abitativa. Il fenomeno del sovraffollamento turistico si é sicuramente aggravato negli ultimi anni (e non solo in Italia!), ma al tempo stesso ha dato vita a soluzioni sempre più innovative e sostenibili.
Perché uno degli effetti negativi dell’overtourism sul territorio é anche il degrado ambientale che si porta dietro, e allora non stupisce che per correre ai ripari sia utile affidarsi alla mobilità alternativa. Il mercato dell'elettrico su due ruote è cresciuto a ritmo sostenuto negli ultimi anni – come analizza Repower nella IX edizione del suo White Paper – tanto che di tutte le biciclette acquistate nel 2023 in Italia il 20% è rappresentato dalle eBike, un valore quasi raddoppiato rispetto al 2019. Di conseguenza il cicloturismo è diventato un trend sempre più apprezzato, basti pensare che solo nel 2022 ha segnato una crescita del 35% [1], pari a quasi il 7% delle presenze turistiche nel nostro Paese. Dati che segnano l'avvento di un vero e proprio nuovo modello di viaggio attivo: non ci sono emissioni di gas serra e anche l’inquinamento acustico e il traffico diminuiscono, ma grazie alle bici elettriche si punta a fare anche di più.
Il nostro Paese vanta territori spettacolari anche al di fuori delle mete più conosciute, spesso l'entroterra regala scorci perfino più autentici, ma che possono essere vissuti appieno solo grazie alle due ruote. Non solo, viaggiando in sella a una bici elettrica tutti possono raggiungere mete inesplorate senza troppi sforzi, supportare le comunità locali e ridistribuire i flussi turistici fuori stagione. Uno degli esempi più virtuosi è quello di Finale Ligure, che è riuscita perfino a prevenire l'overtourism per tempo. Per diversificare l'offerta turistica, infatti, negli ultimi 30 anni il Consorzio Finale Ligure Outdoor Region ha messo insieme oltre 300 attività ricettive locali, dando vita a un sistema dinamico fatto di realtà diverse, e che riesce ad accogliere i visitatori dal mare all'entroterra, in ogni mese dell'anno.
La scommessa del FOR è stata ufficialmente vinta quando questo territorio si è affermato anche come una delle principali destinazioni europee per la mountain bike e l’arrampicata, grazie alla sua rete di sentieri che si snoda fino alle Alpi Marittime. Ma come hanno fatto a dare un boost al turismo fuori stagione, attirando soprattutto i biker stranieri (+36% rispetto al 2019) [2]? Per diventare una perfetta bike destination bisogna lavorare a livello regionale, promuovendosi come destinazione turistica, ma anche concentrarsi davvero sulle esigenze dei biker in loco. È su queste dimensioni che lavora il progetto DINAclub di Repower. Non basta, infatti, decidere di esplorare il posto su due ruote, c'è bisogno anche di un'infrastruttura che garantisca ai turisti di ricaricare le bici, rifocillarsi e tenere traccia del percorso.
Campeggi, hotel, strutture ricettive o ristoranti che scelgono di entrare nel network e installare una rastrelliera DINA per ospitare e ricaricare le eBike, diventano subito individuabili da tutti i cicloturisti grazie al profilo della struttura che viene creato su komoot, la piattaforma leader in Europa con 44 milioni di utenti, specializzata in outdoor. Grazie alla gamification il biker può in più scannerizzare il QR code presente sulla rastrelliera e scaricare una mappa offline di un itinerario già stilato per lui, vantaggio che altrimenti sarebbe a pagamento su komoot.
Per la promozione a livello regionale ha invece fatto scuola la Cicloturistica dei borghi più belli d’Italia: una social ride sul lago Trasimeno supportata proprio da DINAclub, e in cui si sono ritrovati centinaia di ciclisti in quello che si può definire il primo lago elettrificato d’Italia, grazie ai 6 punti DINAclub presenti. Repower ha, insomma, disegnato un progetto che cerca di unire i bisogni di tutti: i cicloturisti si godono l'esperienza di un viaggio sostenibile e ben organizzato, gli operatori del settore ottengono visibilità, e anche il Pianeta ringrazia.
Il turismo, oggi più che mai, ha davvero bisogno di innovazione, tanto che l'azienda che produce e distribuisce energia elettrica ha dedicato l'ultima edizione del Premio Speciale Repower proprio a questo. Nel novembre 2024, si è svolta in Puglia la settima edizione di questo appuntamento, una regione particolarmente amata dai cicloturisti, dove le cinque start-up finaliste hanno avuto l'opportunità di presentare i loro progetti incentrati sul rapporto tra turismo e innovazione.
Un'iniziativa che dimostra quanto il settore sia pronto a evolversi, portando nuove opportunità per il futuro del turismo.
[1] https://www.bikeitalia.it/2024/04/05/perche-il-cicloturismo-fa-35-e-il-mercato-bici-23/