A Roma un nuovo polo dell’innovazione
La spinta verso l’innovazione tecnologica a livello globale è sempre più forte nonostante le varie crisi sanitarie e geopolitiche succedutesi in questi anni. Secondo il Global Innovation Index (GII) 2023 dell’Organizzazione Mondiale per la Proprietà Intellettuale (OMPI), in base a 80 indicatori studiati per individuare i trend dell’innovazione globale (come la sofisticazione delle imprese, le infrastrutture e il capitale umano), i Paesi che più si sono innovati nel 2023 sono stati la Svizzera, la Svezia, gli Usa, il Regno Unito e Singapore, davanti a Finlandia e Danimarca. L’Italia, in questa gara a suon di tecnologia innovativa è indietro, ma ha già rilanciato giocando delle ottime carte, anzi, scegliendo la sua strada.
A Roma una energy valley
Questa volta la reazione non proviene da qualche hub tecnologico e digitale situato nel Nord Italia, da sempre dinamico nella creazione di imprese, ma da un Polo speciale sorto in un luogo un tempo fortemente connotato in campo energetico: complesso del Gazometro Ostiense di proprietà Eni, attualmente oggetto di una impegnativa fase di riqualificazione e rinascita. Questa zona è di fondamentale importanza dal punto di vista storico industriale (negli impianti oggi in disuso affluivano treni carichi di carbone dal quale veniva estratto il gas che alimentava la città) ma ora rappresenta soprattutto quella effervescenza da cui dipende il futuro delle imprese nostrane. Oggi, infatti, è sede di Joule, la scuola d’impresa di Eni, nota nel campo della formazione come acceleratore di competenze e idee, e del nuovo distretto tecnologico ROAD, Rome Advanced District, la rete di imprese formata da Eni, Acea, Acea, Autostrade per l’Italia, Bridgestone, Cisco, Gruppo FS e NextChem (MAIRE) per lo sviluppo. Questo distretto è il primo dedicato alle nuove filiere energetiche che ambisce a diventare un punto di incontro efficace e proattivo tra le start up, le imprese, la ricerca e l’università.
Le big 7 insieme per il cambiamento: rete ROAD
ROAD ha l’obiettivo di diventare lo spazio dell’innovazione sostenibile nel cuore dell’Italia, un luogo aperto, fluido, inclusivo e attrattivo per imprenditori e soggetti pubblici, ma anche per nuovi talenti in cerca di centri autorevoli in grado di puntare all’eccellenza. Insomma un vero ecosistema integrato, un acceleratore nel campo energetico per trovare soluzioni nuove e sostenibili. E non solo. ROAD punta anche a essere un luogo per eventi, per sperimentazioni creative e attività educative e formative per arricchire le competenze all’interno delle aziende partecipanti. I campi di impegno sono i più sfidanti del terzo millennio: si va dalle tecnologie per la decarbonizzazione, all’economia circolare (water e waste management), dall’efficienza energetica e stoccaggio alla mobilità sostenibile e alle smart city.
Il metaverso per sperimentare idee e soluzioni al servizio delle smart city
La strada sarà lunga, ma le idee iniziali sono chiare. Alcune si focalizzano sulle smart city, concentrandosi sulla verifica della fattibilità di un quartiere energetico del futuro analizzando tutta la filiera della mobilità sostenibile. Il metodo per condividere e procedere nel lavoro tra le varie corporate coinvolte è quello di utilizzare un innovativo strumento digitale: il metaverso. Attraverso lo sviluppo di un ambiente gemello completamente digitale si possono sperimentare tutte le soluzioni migliori per le realtà urbane. Ognuna delle sette corporate coinvolte dà il proprio contributo in base alle proprie competenze: c’è chi si occuperà di monitoraggio e miglioramento della pavimentazione stradale, chi di chimica o di tecnologia informatica. Rete ROAD, infatti, nasce con una visione olistica e integrata del lavoro per promuovere un impatto efficace nel cambiamento tecnologico.