5 motivi per scegliere il fotovoltaico
L’aumento dell’inflazione degli ultimi anni (nel 2022 ha segnato un +8,1%) ha significato per una famiglia media un aumento del costo della vita di circa 2.219 euro secondo l’Unione Nazionale Consumatori*. A pesare indubbiamente sul portafoglio sono le bollette dell’energia che, nonostante qualche contenimento e gli interventi per le fasce più fragili, potrebbero crescere ancora proprio durante l’inverno a causa delle crisi geopolitiche.**
Contro il caro bollette: l’indipendenza energetica
Più che il motivo ambientale e politico, ossia l’urgenza del Green Deal Europeo che ha come obiettivo quello di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, è il caro energia a rendere gli italiani più virtuosi con la riduzione della temperatura dei caloriferi durante l’inverno e l’attenzione allo spreco di energia. Tuttavia questo non risolve il problema alla fonte: sganciarsi dalle fluttuazioni e raggiungere l’indipendenza energetica. Una delle scelte più vantaggiose in questa direzione è investire nel fotovoltaico sia per i privati che per le imprese. L’impianto fotovoltaico è un sistema che trasforma l’energia contenuta nella radiazione solare in energia elettrica, ottenendo così dai raggi solari energia pulita e rinnovabile ed economicamente conveniente.
Ma quali sono i vantaggi?
Un investimento iniziale contenuto
In genere per una famiglia di 4 persone c’è bisogno di un impianto con una potenza da 3 a 5 kWp. Il costo di un impianto di questo tipo è di circa 2.000 euro al kWp; se si vuole affiancare anche un sistema di accumulo, il costo diventa di circa 2.800 al kWp a cui va aggiunta l’IVA al 10%. L’investimento non è bassissimo, ma nemmeno enorme se si tiene conto che nel 2022 per l’energia elettrica una famiglia ha speso mediamente oltre 1750,00 euro. Si tratta pur sempre di un investimento, che potrebbe rientrare in pochi anni e porterebbe, nel frattempo, tanti altri vantaggi. Per gli impianti industriali sotto al MW, invece, il costo è di circa 900-1.000 €/kWp tutto incluso.
Un bonus fiscale solo per il fotovoltaico
Per incentivare l’innovazione in questa direzione, anche lo Stato viene in aiuto grazie all’introduzione di un’aliquota IVA del 10% per gli impianti fotovoltaici e a una detrazione della spesa del 50% dall’IRPEF (Imposta sul reddito delle persone fisiche) distribuita su dieci anni. Anche le imprese e le aziende agricole per impianti tra i 20 kW e 1 MW hanno dei benefici fiscali e agevolazioni tra i quali il Credito d’imposta (del 6% in generale, mentre per il sud e isole c’è un credito di imposta più alto che varia dal 25 al 45%), la Reverse Charge (un meccanismo che permette di non pagare immediatamente l’IVA, ma di procrastinarlo nel tempo) e la Nuova Sabatini (le PMI possono accedere a un finanziamento per la progettazione e installazione di nuovi impianti fotovoltaici per importi che vanno dai 20.000 ai 4.000.000 di euro. Il finanziamento viene ripartito su minimo 5 anni e con la suddivisione in sei quote).
Una bolletta più leggera per tutti
Un aspetto che nessuno considera è che il fotovoltaico, sia nel settore privato che industriale o agricolo, ha degli effetti sulla bolletta personale e su quella di tutti i consumatori. Il fotovoltaico, infatti, riduce i costi delle bollette individuali immediatamente perché si riduce il prelievo di energia elettrica dalla rete. Ma lo riduce anche perché l’energia immessa nel sistema elettrico dai grandi impianti fotovoltaici è prodotta a costi inferiori rispetto a quella ottenuta utilizzando i combustibili fossili.
Prezzo dell’energia bloccato
Il prezzo dell’energia rimane bloccato per 25/30 anni, un lasso di tempo parametrato sulla durata media dell’impianto. Ogni anno va fatta la manutenzione per riuscire a ottimizzarne l’efficienza e la durata, ma il costo è poco oneroso.
Più efficienza e maggior valore alla tua proprietà
Se si elettrificano tutti i consumi (piastra a induzione, pompe di calore per climatizzazione invernale ed estiva, auto ibrida o elettrica) si riesce a massimizzare la riduzione dei costi energetici. La casa così rinnovata risulta pronta per la transizione energetica e acquista maggior valore nel caso la si voglia vendere.
Per le imprese o aziende agricole, invece, innovare rappresenta un vero plus dato che il tema della sostenibilità ambientale è molto sentito dai consumatori e potrebbe migliorarne l’immagine e non solo.
*fonti:
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