10 cose che un over-35 può fare come se fosse un ragazzino
Avvertito come uno dei passaggi fondamentali dell’esistenza – quello che ci approssima agli “anta” – il trentacinquesimo compleanno è un limite più psicologico che reale. Si possono avere figli e consorte, un lavoro e qualche acciacco fisico, ma in realtà quello che facevamo da diciottenni possiamo continuare a farlo anche a trenta, quaranta o più anni. Certo, il carico di esperienze c’è, ma questo deve rappresentare un insegnamento, più che un limite.
1. Fare le ore piccole
A diciott’anni avevi qualche spicciolo e con quelli riuscivi a tirare fuori una trasferta fuori città, qualche birra, la musica e la spiaggia. Oggi i tuoi interessi sono cambiati, e probabilmente si tratta soltanto di ridirezionare le tue nottate verso ciò che più ti piace. Ossia: “trasferta fuori città, qualche birra, la musica e la spiaggia”.
2. Proseguire la tua rivoluzione
A diciott’anni gridavi la tua rabbia contro il mondo, approfondivi argomenti politici, organizzavi proteste e partecipavi alle manifestazioni. Oggi, più verosimilmente, digrigni i denti ed esplodi dentro, ma si tratta solo di porre la tua volontà nella giusta prospettiva. Ad esempio il fatto che il lavoro e/o la famiglia ti tolgano tempo all’impegno sociale rappresenta spesso più un alibi che un reale impedimento. Forse non potrai trascorrere le notti in una sezione di partito, ma a qualche incontro potrai pur andare offrendo il punto di vista (e le risorse economiche) di un giovane saggio.
3. Andare all’università
In genere l’università è associata alla vitalità e alla spensieratezza del diciotenne, ma si tratta di un luogo comune ampiamente negato dall’esperienza. Adulti in giacca e cravatta hanno sempre deambulato per i corridoi universitari… e non sono docenti. Si tratta di universitari non più giovanissimi che hanno deciso di laurearsi per questioni di lavoro o semplice sete di conoscenza. Oggi frequentare i corsi è diventato ancora più facile grazie all’e-learning, ossia alla possibilità offerta dalla tecnologia di seguire le lezioni ed interagire con il docente via Internet. È il caso di Federica.eu, la piattaforma dell’Università Federico II di Napoli su cui è possibile seguire gratuitamente – e da qualsiasi supporto – i corsi online e scaricare slide e materiale didattico.
4. Giocare
Con l’avvento delle console, la tolleranza nei confronti dell’adulto che gioca è decisamente cresciuta. L’uso della tecnologia rende più plausibile l’immagine del quarantenne con un pad tra le mani, la mascella inferiore rilassata, lo sguardo fisso e, nel complesso, l’espressione decisamente poco intelligente. Chi ha figli, ha una valida e (socialmente) benaccettata alternativa ai videogiochi. Con la scusa di “star vicino al piccolo”, l’adulto gioca, si sfrena, si perde nelle sue fanciullesche fantasie. Quando si distrae, fa pure “bruuum” con la bocca. È nella stanza dei giochi che il bimbo si specchia nell’immagine rugosa e gioiosa del padre.
5. Fare tanto buon sesso
L’adolescenza è una tempesta di ormoni e quella – bisogna ammetterlo – fa parte del passato. Gradualmente l’attenzione si sposta verso la qualità del rapporto amoroso, giacché il giovane adulto ormai ha imparato a conoscere il gioco del sesso e a superarne le ansie adolescenziali. Impavido e ringaluzzitto, ti puoi lanciare nelle avventure erotiche con accresciuta fantasia e vigore.
6. Sperimentare nuovi sapori
L’incedere dell’età di solito si accompagna ad un atteggiamento più “conservatore”, ossia poco incline alla sperimentazione. Bisogna tuttavia precisare che il conservatore conserva quel che ha, non necessariamente rinuncia a quel che può avere. Tale comportamento, applicato alla tavola, può tradursi nell’indifferente consumo della parmigiana di melanzane della mamma, come del Guinea pig, una delle dieci pietanze da paura.
7. Viaggiare alla buona
Se ti scende una lacrimuccia guardando le foto del tuo viaggio avventuroso fatto a vent’anni, sappi che in realtà potresti ripetere la stessa esperienza. D’accordo, adesso lavori e hai una famiglia, ma quando hai fatto quel viaggio pure hai incontrato le tue difficoltà (mancanza di soldi, appelli di esami universitari o altro). Spesso il principale limite incontrato da un giovane adulto è la sua volontà infiacchita dal pregiudizio di “avere un’età”. Organizzati e vedrai di nuovo le strade d’Europa con un sacco sulle spalle.
8. Disobbedire
È anche disobbedendo che l’adolescente diventa uomo. Perché la crescita personale non si blocchi, lasciandoci per sempre nella condizione di giovani uomini – né del tutto giovani né completamente adulti – qualche “no” bisogna continuare a dirlo. L’esperienza ci ha insegnato che le conseguenze di una disobbedienza possono essere anche molto pesanti, il che può suggerirci cautela, ma non rinuncia.
9. Restare imperfetti e sbagliare
Ormai dovresti averlo capito: per quanto tu ti possa sforzare, non sarai mai perfetto. Se il ragazzo gioca con la sua imperfezione, cercando di migliorarsi e all’occorrenza tirandola fuori come pretesto (“sono un ragazzo, devo sbagliare da solo”), qualcosa di simile puoi fare anche tu. L’imperfezione ti mette l’anima in pace, ma ti ricorda anche che a volte per migliorarsi bisogna cadere. Con l’età, poi, si impara anche a cadere bene.
10. Avere un sogno
D’accordo, la vita mette alla prova la nostra capacità di sognare e rimodella i desideri con metalliche botte di realismo. Ciononostante l’adulto ha la stessa percezione dell’ingiustizia di un giovane e, probabilmente, meglio di lui conosce la propria indole e ciò che davvero lo può rendere felice. Se i sogni del diciottenne sono naufragati non è soltanto per una sopravvalutazione delle proprie capacità, ma anche per scarsa conoscenza del “nemico”. Ora che sai dove picchia più forte la realtà, sai anche come difenderti.