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Strasburgo su incandidabilità di Berlusconi. Governo italiano: “Nessuna violazione suoi diritti”

Al via l’udienza della Corte di Strasburgo, che dovrà decidere sull’eventuale incandidabilità di Berlusconi, per via della legge Severino. Berlusconi: “Mi aspetto che in tempi contenuti la Corte accolga il mio ricorso”.
A cura di Annalisa Cangemi
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È iniziata alle 9 e 15 presso la Corte europea dei diritti umani di Strasburgo la prima e unica udienza sul ricorso presentato a settembre 2013 da Silvio Berlusconi contro la decadenza del suo mandato di senatore e la sua ineleggibilità, sancite in base alla legge Severino. Berlusconi ha lasciato Palazzo Madama il 27 novembre 2013, dopo la condanna definitiva del processo Mediaset. Ma non è detto che si arrivi a sentenza in tempi brevi, probabilmente ci vorranno dei mesi. Berlusconi punta ovviamente a un pronunciamento della Corte prima delle prossime elezioni, così da potersi candidare.

"Può valere la pena aspettare 4-5 settimane in più, se così facendo si può evitare che molti italiani siano chiamati in pochi mesi alle urne due o più volte e si risparmiano 500 milioni? Ho affidato questa riflessione alla saggezza del capo dello Stato, sono certo valuterà questi aspetti, insieme con la ovvia necessità di far votare gli italiani prima possibile" ha detto il Cavaliere a Repubblica. Il Cavaliere comunque si è detto "sereno", ha già chiarito che qualunque sia l'esito di quest'udienza sarà comunque in campo per portare il centrodestra al Governo del Paese.

L'Aula è stracolma, 550 persone si sono accreditate per l'udienza, tra cui una quarantina di giornalisti, in gran parte italiani ma anche da Francia, Germania e altri Paesi europei. Ad assistere sono arrivati gruppi di studenti, avvocati e giuristi da tutta Italia, per esempio dall'Università Ca' Foscari di Venezia, da Padova, da Lecce, dalla Lumsa di Roma, ma anche dall'estero. Presente anche una rappresentanza della Russia. Questi numeri, precisano dalla Corte di Strasburgo, sono peraltro usuali durante le udienze, quando non è raro vedere l'en plein. I primi a entrare in Aula sono stati gli avvocati di Berlusconi, Niccolò Ghedini e Franco Coppi. Nei banchi opposti, gli avvocati nominati dal Governo italiano per difendere la legittimità della decadenza di Berlusconi. La Corte è presieduta dalla tedesca Angelika Nussberger e composta da altri sedici giudici. L'Italia è rappresentata da Ida Caracciolo, docente di diritto internazionale a Napoli.

Per il legale di Silvio Berlusconi, Edward Fitzgerald, nel caso del Cavaliere "la legge Severino è stata applicata a fatti contestati per gli anni 1995-1998, quindici prima che la legge fosse adottata". Berlusconi, ha aggiunto davanti alla Corte di Strasburgo, "è stato privato del suo seggio con un voto in un Senato composto a maggioranza da suoi avversari: non era giustizia ma un anfiteatro romano in cui una maggioranza di pollice versi o pollici in alto decidono se uno va su o giù". Viene contestata appunto la retroattività della legge Severino, dato che i fatti contestati erano antecedenti all'approvazione della legge. Fitzgerald ha anche sottolineato la differenza di applicazione della legge nel caso di Augusto Minzolini, cui il Senato ha evitato la decadenza a marzo 2017. "Se la legge non è chiara – ha detto il legale – nel suo esercizio c'è ogni volta un rischio reale di abuso. Una situazione non conforme allo Stato di diritto". Berlusconi è stato condannato a quattro anni, di cui tre coperti da indulto, più due anni di interdizione. Sei mesi di interdizione in più sono stati dati a Minzolini, che però al contrario del Cavaliere, è stato salvato dai senatori. Ed è su questa differenza di giudizio che si concentrano i legali di Berlusconi.

"Il governo italiano ha rispettato la Convenzione dei diritti dell'uomo, nessuna violazione può essergli attribuita" – ha detto il rappresentante del governo Maria Giuliana Civinini all'udienza – "Il diritto è stato scrupolosamente rispettato. La decisione della decadenza da senatore e della sua ineleggibilità non è stata arbitraria, è arrivata al termine di una procedura che ha rispettato tutti i diritti del Cavaliere". Civinini ha ricordato la cronologia del caso all'esame della Corte: la condanna di Berlusconi per frode fiscale a ottobre 2012, l'entrata in vigore della legge Severino a novembre, le elezioni a febbraio, la condanna in appello a maggio 2013 e il pronunciamento in Cassazione ad agosto dello stesso anno. "L'applicazione della legge Severino non è stata né persecutrice né ad personam", ha concluso Civinini parlando davanti ai 17 giudici della Corte.

"Sono state fatte domande molto acute dalla Corte, alle quali è stata data risposta, ora aspettiamo la decisione con una qualche fiducia" – ha detto il legale di Silvio Berlusconi Fausto Coppi al termine dell'udienza, che è durata circa due ore – "Noi avremmo tutto l'interesse a conoscere l'esito nel più breve tempo possibile ma non possiamo farci niente".

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