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Strage Nizza. Gaetano, 71 anni, salva i nipoti e resta ferito: gli amputano una gamba

Gaetano Moscato, 71 anni, piemontese, stava passeggiando coi nipoti sulla promenade des Anglais, quando si è accorto del tir che veniva loro addosso. Ha spinto via i due ragazzi, salvandoli, ma il mezzo gli è finito addosso. I medici sono stati costretti ad amputargli un arto.
A cura di Biagio Chiariello
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Nella strage di Nizza, tra le tante storia di vittime e sopravvissuti, spicca anche quella dell’italiano Gaetano Moscato, 71 anni, pensionato Olivetti, di Chiaverano, nel Canavese. L’uomo, secondo quanto hanno potuto accertare i famigliari in costante contatto con le autorità francesi, sarebbe rimasto gravemente ferito per salvare i due nipoti che, a due passi della Promenade , stavano per essere travolti dal camion che ha ucciso 84 persone (ma il bilancio delle vittime potrebbe anche salire, dal momento in cui scriviamo)subito dopo lo spettacolo pirotecnico del 14 luglio, festa nazionale in Francia. Moscato è stato soccorso dal personale sanitario ed è stato immediatamente trasportato in ospedale. Ora si trova ricoverato all’ospedale di Nizza, dove i medici sono stati costretti ad amputargli l’arto sinistro all’altezza del ginocchio. Presto verrà presto raggiunto dai familiari.

"Stavano per tornare a casa con mia sorella e i suoi due figli di 13 e 18 anni – racconta il figlio Nicola – . Ha visto il camion e li ha spinti via". Così i due giovani si sono salvati. “Mia sorella mi ha raccontato che li ha salvati lui, li ha bloccati, o spinti, non si ricordava, ma se sono vivi e non si sono fatti nulla è grazie al nonno” dice ancora Nicola agli organi di stampa. "Per fortuna non è morto – ha aggiunto – ma non meritava di perdere una gamba. Mio padre è un eroe perché ha salvato i suoi nipoti. La mia famiglia si ritrova a Nizza, in vacanza, tutti gli anni. Mia sorella vive con il nipote di 18 anni in America e le vacanze estive sono l'occasione di trascorrere del tempo insieme. Mai avrei pensato a una tragedia come quella di ieri sera".

Anche il sindaco di Chiaverano, Maurizio Fiorentini, è intervenuto: "Da parte mia  e di tutti i cittadini di Chiaverano che rappresento la più sincera vicinanza alla famiglia e un grandissimo augurio che possa rimettersi presto. Non ci sono parole che possono esprimere lo sdegno più profondo per chi pensa, organizza ed esegue queste folli azioni.  La battaglia contro il terrorismo, la terza guerra mondiale a capitoli come ha detto qualcuno, sarà lunga e sanguinosa ma è necessario che da parte di tutti ci sia il massimo impegno per isolare e contrastare qualsiasi forma di violenza e di integralismo."

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