Strage Las Vegas, il killer ha sparato per 11 minuti. La compagna interrogata dall’Fbi
Cinquantanove morti e oltre cinquecento feriti, trentuno dei quali ancora in condizioni critiche. È questo il bilancio di quella che è considerata come la strage più grave della storia statunitense. La strage compiuta il 2 ottobre a Las Vegas da un pensionato americano, Stephen Parrock, un uomo che dopo aver sparato per svariati minuti dal 32esimo piano del Mandalay Bay Resort, dove aveva preso una camera, è stato trovato morto dalla polizia. Secondo quanto ha dichiarato il vicesceriffo Kevin McMahill in una conferenza stampa, Paddock ha sparato per almeno 9-11 minuti dopo la prima chiamata al 911, il numero d'emergenza americano. Prima telefonata che è arrivata alle 22.08 di domenica sera, ora locale. Le autorità statunitensi hanno anche diffuso il video della telecamera in dotazione a un agente che mostra il caos nei primi momenti della sparatoria durante il concerto a Las Vegas. “Ci stanno sparando addosso”, gridano alcune persone. “Andate via!”, urla il poliziotto, mentre in sottofondo si sentono gli spari.
Paddock aveva piazzato telecamere in albergo prima di iniziare a sparare
Nel corso delle indagini stanno venendo fuori dei dettagli che rafforzano l’impressione di una strage premeditata in modo meticoloso. È emerso ad esempio che Paddock, prima di iniziare a sparare contro la folla, aveva piazzato diverse telecamere nella suite che occupava al Mandalay Bay Resort e nel corridoio: con quelle, secondo gli inquirenti, poteva sorvegliare l’arrivo della polizia. Il presidente americano Trump – intervenuto sul dibattito contro le armi facili negli Usa e che nelle prossime ore arriverà a Las Vegas – ha liquidato l'assalitore come una persona “molto malata, un demente”.
Interrogata Marilou Danley, compagna del killer
Del movente della strage si sa però ancora poco e gli inquirenti sperano che qualche informazione possa arrivare da Marilou Danley, sessantaduenne di origini filippine ultima compagna del killer e che al momento della strage si trovava nel suo Paese d’origine. Inizialmente la polizia di Las Vegas aveva creduto che l’uomo e la compagna fossero insieme durante la sparatoria ma poi, una volta appurato che lei era all’estero, è stata esclusa la sua complicità. Danley è ora tornata negli Stati Uniti: ad accoglierla al Los Angeles International Airport ha trovato gli agenti della Fbi che la starebbero già interrogando. Da lei gli agenti sperano di ottenere in particolare informazioni sulle transazioni finanziarie del killer di Las Vegas, con i federali che hanno parlato di un bonifico per migliaia di dollari eseguiti dal sessantaquattrenne proprio verso le Filippine.