Strage in Nuova Zelanda, nel video della strage il disperato tentativo di fermare il killer
Nella strage alla moschea di Christchurch, in Nuova Zelanda, nel video girato dallo stesso terrorista, si vede un uomo che si è lanciato contro il killer nel tentativo di bloccarlo. Un gesto eroico e disperato che però non è riuscito ad impedire la morte di 49 persone e il ferimento di altre venti. La scena appare nei 16 agghiaccianti minuti di un filmato, diffuso e poi ritirato dai social media.
Le prime immagini riprendono Tarrant a bordo di un’auto. Diversi caricatori appoggiati sulle gambe. Un fucile d’assalto alla sua destra e altri tre sul sedile passeggero. Il killer si dirige a compiere il massacro pianificato da tempo mentre ascolta ‘Serbia Strong', una canzone divenuta un inno a Radovan Karadzic, ex presidente della Repubblica Serba di Bosnia ed Erzegovina condannato per il massacro di oltre 8000 bosniaci musulmani a Srebrenica. Un’altra marcetta militare (dei granatieri britannici) rende ancora più tetra e surreale la scena. Tarrant parcheggia l’auto in un vicoletto a pochi passi dalla moschea. Scende, apre il bagagliaio per prendere altri fucili, tutti ricoperti dai deliranti riferimenti a eventi storici e protagonisti di attentati contro immigrati e musulmani, tra cui anche l'italiano Luca Traini.
Il terrorista australiano si avvia con passo deciso verso l’entrata della moschea. In mano ha un fucile. I primi a cadere sono due fedeli fermi proprio all'ingresso del luogo di culto. Non hanno neanche il tempo di capire il perché quell'uomo vestito di nero e armato fino ai denti gli stia sparando. Una prima raffica li raggiunge, uno dei due cerca di scappare, ma viene raggiunto senza pietà da Tarrant che continua a fare fuoco su chiunque incontri.
Mancano pochi passi alla sala di preghiera dove sono riuniti la maggior parte dei fedeli. Nessuno si aspetta quello che sta per succedere. Pochi minuti in cui il fucile non smette di sparare. In molti cadono a terra privi di vita, senza neppure avere il tempo di fuggire. E’ in questo momento che un uomo, di cui non è stata ancora resa nota l'identità, si lancia con tutta la forza della disperazione contro il killer. Tarrant, però, riesce a scansarsi e l’eroico fedele cade a terra. Sono i suoi ultimi istanti di vita. Con una freddezza che gela il sangue, l’assassino lo finisce con una scarica di colpi.
Dopo questa prima incursione, Tarrant estrae un nuovo caricatore e ritorna nella sala dove continua a sparare sui corpi riversi a terra. Cominciano ad alzarsi le grida di aiuto dei feriti quasi esamini. Senza nessuna pietà, il terrorista fa ritorno per la terza volta nel luogo del massacro e finisce i pochi sopravvissuti. Decide di andarsene solo quando crede che nessuno sia rimasto in vita. Mentre abbandona la moschea, fa ancora fuoco contro qualcuno che è riuscito a fuggire. Colpisce a distanza un uomo e poi anche una donna che si accascia al suolo poco distante dal punto in cui Tarrant ha lasciato l’auto. Con una freddezza inaudita, la ucciderà pochi istanti dopo con una raffica alla testa.
Quando risale sull'auto non sembra nemmeno agitato. Anzi, ride e sembra compiaciuto della strage che ha appena compiuto. E non è ancora sazio di morte: spara attraverso il finestrino ad altre persone che camminano per strada. Il filmato si conclude con Tarrant che guida l’auto nel traffico di Christchurch. La mattanza di fedeli musulmani compiuta da questo terrorista suprematista bianco è conclusa.