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La strage di Erba di Olindo e Rosa

Strage di Erba, no a nuove indagini sui reperti: per i giudici sono ‘immotivate’

Non ci saranno nuove indagini reperti della strage di Erba portati all’attenzione della magistratura dai legali di Olindo Romano e Rosa Bazzi. Escluse perché “Inutili e immotivate” sia dai giudici di Como sia da quelli di Brescia. Pronti al ricorso i difensori dei coniugi condannati all’ergastolo. Tra i reperti anche il misterioso telefonino Motorola che è risultato appartenere a Raffaella Castagna, una delle vittime.
A cura di Angela Marino
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Resta chiusa per sempre la porta del carcere per Olindo Romano e Rosa Bazzi, i due coniugi condannati all'ergastolo per la strage di Erba. Non verranno effettuate nuove indagini sui reperti portati all'attenzione della procura dai difensori di Olindo Romano e Rosa Bazzi. Secondo i giudici di Brescia e quelli di Como, ulteriori indagini sarebbero "inutili e immotivate”. Il misterioso telefonino Motorola ritrovato tra i reperti, per esempio, non sarebbe altro che il telefono cellulare di Raffaella Castagna. Era stato proprio suo marito Azouz Marzouk, in tempi recenti, ad accreditare la tesi che quel telefono potesse appartenere a uno degli aggressori. "Non è di mia moglie”, aveva dichiarato . I difensori ricorreranno in Cassazione.

Solo pochi giorni fa il legale di Azouz Marzouk, marito e padre, rispettivamente di due vittime della strage di Erba, aveva presentato istanza di revisione del processo. L'ex marito di Raffaella Castagna e padre del piccolo Youssef è convinto che a compiere il massacro del condominio di via Diaz non siano stati Olindo e Rosa. "È tutto scritto nelle carte, il colpevole è lì", ha detto pochi giorni fa a Fanpage.it. Oggi Marzouk vive in Tunisia con la nuova famiglia, dove si trova da otto anni a seguito del decreto giudiziario di espulsione dall'Italia di cui è stato oggetto dopo la strage. È stato querelato per diffamazione da Beppe e Pietro Castagna, i suoi ex cognati, proprio per le sue dichiarazioni circa la Strage di Erba.

Il massacro risale alla sera del 11 dicembre 2006, quando i vigili del fuoco intervennero per un incendio in un condominio di Erba (Como). Nell'appartamento in fiamme i pompieri scoprirono  quattro cadaveri, quello di Raffaella Castagna, (30 anni), Youssef Marzouk (2 anni), suo figlio, quello di Paola Galli (60 anni), madre di Raffaella e nonna di Youssef e quello di Valeria Cherubini (55 anni), una vicina. Scampato alla furia degli assassini per miracolo, solo Mario Frigerio, colui che poi indicherà i colpevoli in Olindo Romano e Rosa Bazzi, residenti al piano terra del palazzo. La coppia di coniugi è stata condannata all'ergastolo con sentenza definitiva.

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