Strage di Alcamo, Giuseppe Gulotta dichiarato innocente dopo 21 anni di carcere (VIDEO)
Dopo 21 anni di carcere Giuseppe Gulotta torna ad essere un uomo libero. Un'assoluzione che lui e la sua famiglia aspettava da tanto, troppo tempo. Gulotta fu portato in carcere quando aveva solamente 18 anni. Su di lui pendeva una grave accusa: aver preso parte alla strage della caserma di Alcamo Marina, a Taranto, in cui furono uccisi due giovani carabinieri. Al termine de processo di revisione, nell'aula della Corte d'Assise di appello di Reggio Calabria ha emanato la sentenza che ha fatto scoppiare in lacrime lo stesso Gulotta. La stessa accusa aveva richiesto l'assoluzione: Gulotta per la gioia ha abbracciato la moglie Michela e il figlio Williamo di 24 anni. Non riesce a trattenere la sua felicità, dichiarando quanto segue: "Ora posso dire che giustizia è stata fatta. La mia vita era stata bruciata. Ora è come portare indietro l'orologio di 36 anni. Chi potrà mai restituirmi quello che mi è stato tolto?".
"Non so perchè sono finito in questo inferno – ha detto Gulotta – Cercavano un colpevole a ogni costo. Lo hanno trovato sì ma non hanno fatto giustizia". L'uomo ha chiamato la sorella Maria per comunicarle la decisione dei giudici. Il 27 gennaio del 1976, la caserma di Alcamo Marina fu assaltata da un commando: nell'attacco persero la vita due carabinieri: Salvatore Falcetta e Carmine Apuzzo. Il colonnello Giuseppe Russo e la sua squadra operativa avviarono le indagini sul caso. Il militare fu ucciso un anno dopo a Corleone, per mano mafiosa. In un primo momento, fu sospettato Giuseppe Vesco, un giovane anarchico mutilato ad una mano, dopo aver maneggiando un ordigno esplosivo. Vesco fu sottoposto ad una serie di vessazioni che lo costrinsero a confessare la partecipazione alla strage della caserma. L'uomo, inoltre, accusò anche un gruppo di giovani che al tempo frequentava, tra i quali, oltre a Gulotta, c'erano Vincenzo Ferrantelli e Gaetano Santangelo, al tempo minori e Giovanni Mandalà.
Vesco fu ritrovato impiccato in cella e, tutt'oggi, non è chiaro se si trattasse realmente di suicidio. I due minori furono prima condannati e poi assolti. Attualmente vivono in Sudamerica, mentre Mandalà è morto. Gulotta, invece, fu condannato a 27 anni di detenzione e, nei vari periodi di scarcerazione, ha messo su famiglia. Da luglio 2010, ha ottenuto la libertà vigilata, dopo che Renato Olino ha confermato la vicenda delle torture.