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Unesco, cosa sono gli antichi anelli dalla geometria perfetta dichiarati patrimonio mondiale

5 nuovi siti sono stati inseriti nell’elenco dei patrimoni Unesco: questi strategici anelli costruiti con grande precisione geometrica si trovano in Danimarca.
A cura di Giusy Dente
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Borgring. Author: Steen Knarberg
Borgring. Author: Steen Knarberg

Ogni anno si allunga l'elenco dei patrimoni dell'umanità, quelli che l'Unesco identifica come particolarmente preziosi o eccezionali dal un punto di vista culturale o naturale e dunque da tutelare, da proteggere. Il Comitato ha iscritto 41 nuovi siti alla lista e uno di questi si trova in Italia (Carsismo e Grotte nelle evaporiti dellAppennino Settentrionale), che ad oggi è il Paese con più siti Unesco al mondo. Tra le new entry c'è anche la Danimarca.

I nuovi siti Unesco in Danimarca

I siti dichiarati patrimoni dell'umanità in Danimarca sono undici, mentre quattro sono le candidature per nuove iscrizioni. Le new entry più recenti sono le fortezze ad anello dell'era vichinga, che si aggiungono ai precedenti: in tutto si tratta di otto siti culturali e tre naturali (di cui uno in Groenlandia, nazione costitutiva del Regno di Danimarca). Aggersborg, Fyrkat, Nonnebakken, Trelleborg e Borgring  sono cinque siti archeologici. Comprendono un sistema di monumentali fortezze risalenti alla lontana epoca vichinga e hanno una caratteristica forma ad anello dalla geometria estremamente rigorosa e uniforme.

Trelleborg. Author: Anne-Christine Larsen
Trelleborg. Author: Anne-Christine Larsen

Furono costruite tra il 970 e il 980 d.C. circa, durante il regno di re Harald "Bluetooth" Gormsson Si trovano tutte in prossimità di importanti rotte terrestri e marittime, per presidiarle. Ciascuna è stata realizzata rispettando la topografia naturale del paesaggio circostante, sfruttata però a scopi difensivi. L'Unesco le ha inserite nell'elenco dei patrimoni dell'umanità sia per la loro eccezionalità, sia perché sono una dimostrazione emblematica del potere centralizzato della dinastia danese Jelling, ma anche perché testimoniano le decisive trasformazioni socio-politiche del regno danese alla fine del X secolo. Funzionarono solo per un breve periodo e furono costruite in appena un decennio, ma fanno capire di quanto potere disponesse re Harald, capace di dispiegare immense forze per creare un sistema coerente di sorveglianza e controllo.

La sua ambizione era estendersi e sapeva che per farlo era essenziale avere il massimo controllo sulle acque territoriali, sul territorio e sul commercio. Per esempio per quanto riguarda Aggersborg, sembra che la fortezza contenesse una guarnigione di circa 5.000 uomini, ospitati in 48 case totali. Di queste ultime non sono stati rinvenuti resti, ma solo indizi sulla posizione dei muri. Aggersborg forse è stata una roccaforte di controllo per le rotte commerciali, ma un'altra ipotesi è che sia stata usata come caserma da dove partivano le incursioni vichinghe in Inghilterra.

Aggersborg. Author: Morten Rasmussen
Aggersborg. Author: Morten Rasmussen

A una rapida occhiata colpisce subito la maestria tecnologica dell'architettura militare: le strutture comprendevano bastioni circolari fortificati con porte posizionate in prossimità dei quattro punti cardinali. Nella maggior parte questi anelli erano dotati anche di un fossato concentrico, di strade assiali circondate da una circonvallazione e di case disposte nei quattro quadranti dell'anello fortificato. Oggi il paesaggio attorno alle fortezze è cambiato notevolmente dall'epoca vichinga a causa di fattori naturali (l'erosione) e umani (l'urbanizzazione). La forma degli elementi scavati sopravvive intatta nel sottosuolo, mentre quelli esterni sono distinguibili solo come piccoli rilievi ricoperti dal tessuto urbano. La sfida ora, affidata a vari enti territoriali, è quella di mitigare proprio l'impatto visivo negativo che le moderne infrastrutture hanno sulla vista generale del paesaggio e sulle fortezze.

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