Siviglia contro gli affitti brevi: restrizioni sugli alloggi turistici per tutelare i residenti
Continua la battaglia contro gli affitti brevi, per cercare di regolamentare meglio il turismo e andare incontro alle esigenze dei residenti, fortemente penalizzati da certe pratiche del mercato immobiliare. Anche Siviglia sta pensano di adottare misure specifiche.
Cosa succede in Spagna
La Spagna è protagonista di una forte crescita sul fronte del turismo, con visitatori in aumento che la stanno rendendo uno dei Paesi più visitati al mondo. Secondo un rapporto condotto da Google e Deloitte intitolato NextGen Travelers and Destinations, è destinata ad accogliere la sbalorditiva cifra di 110 milioni di visitatori all'anno entro il 2040, andando a superare la Francia. Significherebbe un aumento del 24% rispetto al numero di visitatori del 2023, che si aggirava intorno agli 84 milioni. La notizia è positiva, ma genera comunque un po' di preoccupazione, soprattutto nei residenti delle città più gettonate, perché i prezzi degli affitti stanno vertiginosamente salendo, in modo incontrollato. Sono aumentati di oltre il 70% nell'ultimo decennio e molti spagnoli puntano il dito contro gli affitti a breve termine, principali responsabili dei costi gonfiati.
Questa estate una misura drastica l'ha presa Barcellona: il sindaco Jaume Collboni ha promesso che la città catalana vieterà gli affitti brevi entro novembre 2028, rimettendo così sul mercato immobiliare, a disposizione dei residenti, quelle abitazioni attualmente disponibili solo per uso turistico. Più di recente, sempre in Spagna, una sentenza dei giudici della Corte suprema ha deciso che è possibile bloccare l’apertura di affittacamere e bed&breakfast in un condominio, se il 60% dei proprietari dell'edificio si oppone. Anche Atene, Budapest e la Repubblica Ceca stanno valutando di porre dei limiti sugli affitti a breve termine, mentre altre destinazioni per frenare l'overtourism stanno puntando su tasse turistiche (Nuova Zelanda per esempio).
La misura di Siviglia contro gli affitti brevi
Dopo Barcellona e Madrid, anche un'altra città europea propone restrizioni sugli affitti brevi per le vacanze: Siviglia. Giovedì, il consiglio comunale ha promesso nuove restrizioni alla concessione di licenze di locazione di breve periodo per le vacanze. Significa che nei 108 quartieri di Siviglia, non più del 10% degli immobili potrà essere costituito da appartamenti turistici. Inoltre, nelle zone già piene di contratti di locazione (come il centro storico e quartieri come Triana) non verranno più concesse licenze. I consiglieri del partito politico di destra Vox hanno sostenuto la misura, che è stata approvata nonostante il voto contrario della coalizione di sinistra.
Il delegato per l'urbanistica del consiglio, Juan de la Rosa, ha elogiato la misura come un passo avanti in direzione di un'industria del turismo più compatibile con la vita locale e più rispettosa verso i residenti. Ha sottolineato la dipendenza della città spagnola dal turismo, che rappresenta il 25% del PIL di Siviglia. Alla luce di questi dati, è evidente la necessità di mantenere i benefici economici derivanti dal turismo, ma parallelamente tutelare anche le esigenze dei residenti locali: questi ultimi vanno tutelati ne protetti, perché altrimenti diventa impossibile per loro assicurarsi un alloggio a prezzi accessibili.