Quali sono le Città Slow d’Italia, dove si celebrano vita lenta e sostenibilità ambientale
Cittàslow è la rete internazionale delle città del buon vivere: un totale di 296 città presenti in 33 Paesi ed aree territoriali nel mondo (USA, Spagna, Russia, Giappone, Italia, Gran Bretagna per fare solo alcuni nomi). L'associazione senza scopo di lucro omonima è stata fondata il 15 ottobre 1999 a Orvieto. L'idea si deve ai sindaci di Bra, Greve in Chianti, Orvieto e Positano che presero spunto dall'iniziativa di Paolo Saturnini, allora sindaco di Greve in Chianti (Firenze), che pensò di introdurre nell’azione amministrativa della città alcuni principi che ponevano al centro la lentezza, la sostenibilità e la giustizia sociale. Da allora Cittaslow riunisce i sindaci di città piccole o medie uniti dal desiderio di migliorarsi e dare un futuro migliore alle generazioni che verranno. L’obiettivo primario è valorizzare il patrimonio culturale e paesaggistico, proteggere il pianeta, portare avanti valori sani e positivi. Per diventare Cittaslow ogni città deve superare uno specifico processo di certificazione e aderire a precisi ideali. Il manifesto recita:
Siamo alla ricerca di città animate da uomini curiosi del tempo ritrovato, ricche di piazze, di teatri, di botteghe, di caffè, di ristoranti, di luoghi dello spirito, di paesaggi non violati, di artigiani affascinanti, dove l’uomo ancora riconosce il lento, benefico succedersi delle stagioni, ritmato dalla genuinità dei prodotti, rispettosi del gusto e della salute, della spontaneità dei riti.
Come si vive nelle Cittàslow
Le Cittàslow hanno in qualche modo recuperato il modello originario dei comuni città-stato del Medioevo, quando tutto ruotava attorno al buon governo della città e del contado. La sfida, calata al giorno d'oggi, è ardua, data la velocità dei tempi moderni, la frenesia, il disordine. Ecco perché si ritiene importante riconciliarsi con se stessi e con la propria presenza al mondo, entrare in connessione con la cultura e la storia del luogo in cui si vive, per capirlo in fondo e così capire meglio anche se stessi. Alla filosofia fast dei tempi moderni le Cittàslow contrappongono una lentezza positiva, intesa come stile di vita in cui si dedica il giusto tempo al lavoro ma anche ai momenti di socializzazione, di crescita, di scoperta territoriale.
Pier Giorgio Oliveti (direttore Cittaslow) ha scritto un vero e proprio elogio della lentezza, concepito come modello dove ci si guarda un po' di più dentro e intorno. Si tratta di una vera e propria controcultura che si oppone alla velocità contemporanea, dove è tutto un mordi e fuggi, dove non ci si gusta mai nulla per davvero perché si è presi da mille incombenze e risucchiati in una dimensione sempre più virtuale. Accanto alla lentezza, questi luoghi abbracciano l'economia circolare: consumare di meno, riciclare e riusare di più. Questo comportamento è particolarmente urgente, date le condizioni di gravità in cui versa il pianeta a causa di precedenti azioni scellerate che hanno fortemente incrinato l'equilibrio dello spazio. Infatti lo stile di vita delle Cittàslow è anche un modo per scongiurare quelle che il World Watch Institute chiama "catastrofi innaturali", quelle causate dall’uomo con il suo modello di sviluppo squilibrato.
Quali sono le Città Slow in Italia e nel mondo
I Comuni che aderiscono all'associazione sono estremamente rispettosi della salute dei cittadini, che cercano di preservare attraverso pratiche di vita lenta e la gioia di un lento e quieto vivere. Amano godere delle bellezze che la natura offre, ma non sono solo amanti dei paesaggi. Conoscono le tradizioni artigiane del loro luogo natìo, ne ammirano ogni angolo dalle botteghe ai caffè ai teatri ai musei e ovviamente ne apprezzano la cucina e i piatti tipici. Nella lista aggiornata all'ottobre 2023, figurano tantissime Cittaslow italiane: il nostro Paese è uno di quelli che ne possiede di più. Per fare solo alcuni nomi: Amalfi, Abbiategrasso, Cisternino, Francavilla al Mare, Gravina in Puglia, Norcia, Orvieto, Pollica, Positano, Sperlonga, Trani. Sono nell'elenco anche Socorro (Brasile), Makarska (Croazia), Kristinestad (Finlandia), Svetlogorsk (Russia), Akyaka (Turchia), Silves (Portogallo).