Qual è la città che multa i turisti perché occupano la spiaggia con gli ombrelloni
Il fenomeno dell'overtourism sta generando molto malcontento, soprattutto in quelle mete che d'estate vengono letteralmente prese d'assalto da viaggiatori provenienti da ogni dove. I cittadini sono stanchi di vedere le loro spiagge monopolizzate, per questo si stanno verificando molti episodi di ostilità: proteste, cartelloni, restrizioni. A Barcellona i turisti sono stati accolti sulla Rambla con le pistole ad acqua, al grido di "Tornate a casa", "Fuori i turisti dal nostro quartiere". Non è la sola città spagnola dove al momento c'è un forte sentimento anti-turistico, dovuto all'intensificarsi del turismo di massa. Ecco cosa sta succedendo a Calpe.
Cosa sta succedendo a Calpe
Calpe è una città spagnola situata nella parte settentrionale della costa della provincia di Alicante. Attraverso un comunicato, il Consiglio comunale ha emanato un provvedimento che vieta l'occupazione ai bagnanti. In base all'Ordinanza comunale di uso e gestione della costa, è vietato installare strutture quali sedie, amache e ombrelloni prima delle ore 9:30, per non ostacolare la pulizia delle spiagge. Chi non rispetta questa regola verrà denunciato, i suoi beni verranno confiscati e dovrà pagare una multa di 250 euro. Il Consiglio ha affermato che lasciare ombrelloni e quant'altro incustoditi per più di tre ore durante il giorno, autorizzerà la loro rimozione da parte della Polizia Locale "procedendo al loro trasferimento presso il Deposito Comunale", si legge. Al Consiglio sono giunte diverse lamentele da parte dei cittadini, che puntualmente vedono le spiagge monopolizzate dai visitatori, i quali lasciano i loro effetti personali in giro la mattina presto per poi proseguire indisturbati i loro tour.
E queste lamentele si sono intensificate negli ultimi anni, perché di fatto per i cittadini diventa impossibile accedere alla spiaggia in modo tranquillo, trovandola sempre invasa dagli effetti personali di chi poi non è di fatto presente sulla spiaggia. Lo stesso problema riguarda anche la vicina meta turistica di Benidorm, come riporta il sito di notizie locali Información. In realtà negli ultimi mesi si è assistito a una crescente resistenza verso i turisti in tutta la Spagna e nelle sue isole. Basti pensare che il mese scorso, il governo di Barcellona ha annunciato che vieterà gli affitti brevi ai turisti entro novembre 2028. Il tentativo è frenare l'impennata dei costi degli alloggi e rendere la città vivibile innanzitutto ai residenti, che hanno difficoltà a stipulare contratti d'affitto a lungo termine. A maggio sono state adottate anche delle misure repressive contro le feste in barca e il consumo di bevande alcoliche in pubblico sulle isole di Ibiza e Maiorca. Ad aprile, gli abitanti delle Isole Canarie hanno protestato contro i turisti accusandoli di aver causato danni ambientali alle loro amate e preziose spiagge.