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Proteste in Spagna contro il turismo: assaltati hotel alle Canarie e bloccati punti panoramici a Ibiza

Dal 2024 in Spagna e in altri Paesi dell’Europa del Sud, il turismo di massa è diventato oggetto di proteste e attacchi da parte dei residenti: con l’avvicinarsi dell’estate 2025, gli attivisti contro l’overtourism tornano a organizzarsi.
A cura di Arianna Colzi
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Lo scorso anno gli attivisti contro l'overtourism in Spagna avevano fatto parlare di sé per via delle proteste che si erano concentrate sopratutto nella città di Barcellona. Anche quest'anno gli attivisti hanno annunciato che torneranno a farsi sentire nelle piazze spagnole, intensificando la loro campagna contro i turisti bloccando i luoghi turistici per eccellenza. In alcune zone della Spagna hanno già cominciato: lo scorso mese, i turisti di Ibiza hanno visto alcuni punti panoramici, luoghi da photo opportunity per eccellenza, bloccati dopo che dei massi erano stati posizionati per bloccare l'accesso ai turisti. A Es Vedra i residenti hanno dichiarato di essere esausti della folla che si raduna nel punto panoramico per scattarsi dei selfie.

Le proteste in Spagna contro l'overtourism

A Tenerife la scorsa settimana un gruppo di attivisti avrebbe incendiato e distrutto una schiera di auto a noleggio nella zona di Costa Adeje, una delle più amate dai turisti. Oltre alla Spagna il movimento anti-turismo sta guadagnando slancio in tutta l'Europa meridionale: una decina di gruppi di attivisti provenienti da località turistiche di Spagna, Portogallo, Italia e Francia si riuniranno a Barcellona in aprile per pianificare le prossime mosse.

L'Assemblea di quartiere per la decrescita turistica che si è costituita a Barcellona, è uno dei principali attori della spinta anti-turistica, ha dichiarato di voler "rafforzare la rete con altri attivisti dell'Europa meridionale contro i turisti". Parlando con la LBC, emittente britannica, uno dei portavoce dell'Assemblea ha dichiarato: "Le cose sulle isole stanno peggiorando a causa del gran numero di turisti e di nuovi residenti, che ci lasciano senza case e compromettono gravemente il nostro ambiente naturale".

In un'altra occasione, i manifestanti di una piattaforma chiamata Lanzarote has a Limit sono stati ripresi mentre assaltavano un hotel nella località isolana di Playa Blanca, a Lanzarote, attaccando striscioni su scritto: "La nostra acqua è nella vostra piscina".

Alle Canarie, invece, l'organizzazione politica Tanekra Canarias, ha dichiarato che la maggior parte del reddito generato dal turismo nelle Isole Canarie non rimane nella regione. Le principali strutture ricettive sono controllate da grandi catene alberghiere e tour operator internazionali. Il turismo di massa è collegato a un aumento dell'inflazione locale, soprattutto per quanto riguarda il costo degli alloggi. La maggior parte dei posti di lavoro che il turismo genera sulle Isole Canarie sono precari e mal pagati. Questa combinazione fa sì che molti dei comuni in cui si concentra la maggior parte dell'attività turistica presentino i più alti livelli di povertà, nonostante abbiano bassi tassi di disoccupazione rispetto ad altri comuni. Nuove proteste si annunciano per l'estate, ovvero il periodo di alta stagione turistica.

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