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Presto andare in Norvegia costerà di più: quando entra in vigore la nuova tassa di soggiorno

La Norvegia, per arginare il fenomeno dell’overtourism, si aggiungerà presto all’elenco di destinazioni che applicano una tassa di soggiorno.
A cura di Giusy Dente
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Bergen, Norvegia
Bergen, Norvegia

La Norvegia ha registrato un anno record in termini di pernottamenti: il 2024 ha visto un afflusso senza precedenti, sono arrivati turisti da ogni parte del mondo desiderosi di vedere la famosa aurora boreale, attrazione regina del Paese. Secondo Forbes sono stati ben 38 milioni. Ecco perché la Norvegia è ora pronta a correre ai ripari, prima che sia troppo tardi, prima che l'overtourism diventi un problema impossibile da arginare: il Paese è pronto a introdurre una tassa di soggiorno.

Quando entra in vigore la tassa di soggiorno in Norvegia

Le tasse di soggiorno non sono certo una novità: in Spagna, Francia e nella stessa Italia le tasse locali sono una realtà ormai da anni e servono sia ad arginare l'eccessiva crescita delle presenze turistiche che a incrementare le entrate dell'amministrazione cittadina. Il loro importo è variabile. Kyoto, per esempio, ha recentemente introdotto un sistema a livelli: la tassa cambia a seconda della tipologia di alloggio e va da 1,20 euro a notte a persona fino a 60 euro. In Slovenia la tassa si basa sulla posizione e sulla categoria dell'hotel e si aggira attorno ai 3 euro a notte a persona. Negli Stati Uniti le tasse alberghiere e di soggiorno sono la norma in molte città.

Anche la Norvegia ha deciso di adottare questa misura aggiungendosi all'elenco. In realtà l'introduzione della tassa non è ancora stata approvata dal Parlamento, esiste solo un disegno di legge. Secondo questa proposta, i singoli comuni potrebbero applicare una tassa del 3% sui pernottamenti. Sarebbe tenuto a pagarla chiunque soggiorni in un albergo, in un campeggio o in una casa vacanze, compresi gli alloggi Airbnb. L'addebito potrebbe essere effettivo già da quest'estate. Chi deciderà di imporre l'imposta sarà tenuto a collaborare con l'ente del turismo e a decidere come investire il denaro, da destinare a "beni comuni" legati al turismo, come la segnaletica, la manutenzione dei sentieri e i servizi igienici pubblici.

Aurora boreale
Aurora boreale

L'imposta non si applicherebbe automaticamente a livello nazionale, ma ogni comune deciderebbe autonomamente se introdurla o meno. Riguarderà probabilmente alcune parti delle isole Lofoten o pittoresche città sui fiordi come Geiranger, quelle prese d'assalto dai turisti. L'intento è portare nelle casse delle autorità locali somme utili per finanziare infrastrutture e servizi, che da qui a poco tempo rischiano di risultare inadeguati, visto il sempre crescente numero di persone che giungono nel Paese. Il flusso di turisti potrebbe presto diventare ingestibile: da qui la necessità di misure di contenimento che possano, al tempo stesso, garantire anche somme da destinare per apportare miglioramenti.

L'overtourism, infatti, nelle sue forme più estreme diventa un problema per i cittadini e danneggia i turisti stessi, incapaci di godere di un'esperienza di viaggio adeguata. La proposta ha già suscitato qualche polemica: inizialmente l'aliquota era stata stabilita al 5%, ma è stata abbassata al 3% dopo che molti operatori del settore turistico hanno dichiarato che la prima era troppo alta. L'imposta del 3% su una camera doppia da 140 euro a notte, comporterebbe un supplemento di 4,10 euro a persona.

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