Perché Stonehenge rischia di essere eliminato dalla lista dei patrimoni Unesco
Ogni anno oltre un milione di turisti affollano il Wiltshire, in Inghilterra per visitare Stonehenge, il noto monumento preistorico composto da un insieme circolare di colossali pietre erette che vanno a formare uno dei più antichi sistemi trilitici. Nonostante l'incredibile popolarità, da qualche tempo a questa parte il sito storico pare essere a rischio: presto potrebbe essere eliminato dalla prestigiosa lista dei siti considerati Patrimonio dell’Umanità, della quale fanno parte location leggendarie e suggestive, dalla Grande Muraglia cinese al Taj Mahal indiano. Il motivo? È stata progettata la creazione di un tunnel stradale proprio sotto la struttura storica.
Il progetto che mette a rischio Stonehenge
Era il 2021 quando l'Unesco dichiarò per la prima volta Stonehenge un "patrimonio mondiale in pericolo", ma la cosa che solo in pochi si aspettavano è che col passare degli anni sarebbe stata sempre più reale la possibilità di escluderlo dalla lista dei siti di eccezionale valore universale. Il progetto che lo mette in pericolo è stato approvato nel 2018 dal dicastero dei Trasporti del ministro Grant Shapps: per ridurre il traffico nella zona prevede la costruzione di un tunnel sotterraneo lungo 3,2 chilometri, che però si ritroverebbe a passare tra i depositi e i reperti del sito, rovinandone il valore storico. Per evitare tutto questo il comitato del World Heritage Unesco suggeriva un tracciato più esteso rispetto al piano originale ma la proposta non ha mai ottenuto seguito.
I provvedimenti messi in atto dagli attivisti
Gli attivisti non hanno esitato a manifestare la loro opposizione, affermando che il governo è stato totalmente irrazionale nel momento in cui non ha dato peso alla minaccia creata con quel progetto da 1,7 miliardi di stelline. Di recente sulla questione sono intervenuti anche gli avvocati di Save Stonehenge World Heritage Site (SSWHS), affermando che la cancellazione dall'elenco sarebbe il risultato diretto della decisione governativa, nonché una forma di totale disinteresse verso la cultura delle generazioni future. Lo scorso martedì gli avvocati hanno poi partecipato a una nuova udienza a Londra, provando per l'ennesima volta a fermare il progetto. Al momento, però, la situazione è in stallo: il governo ritiene che la costruzione del tunnel sia necessaria per decongestionare la A303, dunque i suoi benefici superano i danni (compreso quello legato all'Unesco).