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Perché le isole delle Maldive potrebbero presto scomparire

Sapete che le Maldive sembrano essere destinate a scomparire? Ecco cosa sta accadendo alle paradisiache isole nell’Oceano Indiano.
A cura di Valeria Paglionico
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Chi non ha mai sognato di trascorrere qualche settimane alle Maldive tra spiagge incontaminate, mare cristallino, panorami da favola e snorkeling nel bel mezzo della barriera corallina? Da sempre considerate un vero e proprio paradiso, le note isole dell’Oceano Indiano ogni anno vengono prese d’assalto dai turisti alla ricerca di bellezza e di relax e non deludono mai le loro aspettative, neppure quelle dei viaggiatori più esigenti. La cosa che solo in pochi sanno, però, è che potrebbero diventare presto solo un lontano ricordo: ecco per quale motivo sembrano essere destinate a scomparire.

Gli effetti dei cambiamenti climatici sulle Maldive

Le Maldive sono composte da 26 atolli ad anello formati da 1.200 isole coralline che si estendono su ben 900 km di costa ma presto potrebbero scomparire, il motivo? In tutto il mondo le coste sono minacciate dall'innalzamento del livello del mare e dall'intensificarsi delle tempeste, due fenomeni provocati dai notevoli cambiamenti climatici avvenuti negli ultimi anni. È dal 2019 che le coste delle isole maldiviane si stanno erodendo e il fenomeno sembra non placarsi col passare del tempo. Con un'altitudine media di appena un metro sul livello del mare, le Maldive sono il paese "più basso" del mondo e non sorprende che per creare gli innumerevoli resort siano state utilizzate soluzioni ingegneristiche estreme, così da ridurre al minimo il rischio inondazioni. Ora, però, questi progetti sembrano non bastare più.

Il progetto per proteggere le Maldive

Le popolazioni locali stanno mettendo in atto una serie di misure preventive per arginare al massimo il fenomeno di erosione della costa, dalla costruzione di dighe al dragaggio della sabbia dal fondale marino, peccato solo che il più delle volte si tratti di interventi costosi e dannosi per gli ecosistemi. Il Massachusetts Institute of Technology (MIT) Self-Assembly Lab e l'organizzazione maldiviana Invena stanno duramente lavorando per dare vita a una soluzione più naturale. Utilizzando delle strutture sommergibili, vorrebbero sfruttare le forze dell'oceano per far accumulare sabbia in punti scelti, così da proteggere le isole e addirittura farne emergere di nuove. L'obiettivo è non danneggiare la barriera corallina, degradandone la produttività.

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