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Perché l’aeroporto più a nord del mondo potrebbe presto scomparire

Sapete dove si trova l’aeroporto più al nord del mondo? Ecco per quale motivo potrebbe presto scomparire.
A cura di Valeria Paglionico
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Il Polo Nord sta vivendo un momento di grande popolarità e non solo perché la Groenlandia è finita al centro di una complessa questione geopolitica che vede "sfidarsi" Stati Uniti e Cina. Al di là delle mire espansionistiche dei due paesi, questa zona ghiacciata e quasi completamente disabitata, dall'Alaska alla Lapponia, è ormai tra le più visitate al mondo e sta registrando numeri record di visitatori. Che si vada alla ricerca di avventure uniche o che si voglia ritrovare il contatto con la natura, non importa, si tratta di un luogo ai confini del pianeta che genera non poco fascino nei viaggiatori wild. In quanti, però, sanno che l'aeroporto più a nord al mondo presto potrebbe scomparire?

Perché l'aeroporto delle Svalbard è a rischio

L'aeroporto delle Svalbard-Longyearbyen, nelle isole norvegesi delle Svalbard, è il più settentrionale al mondo e accoglie i voli commerciali e di linea di due compagnie, SAS e Norwegian. Non mancano i voli charter e i jet privati noleggiati da coloro che vogliono visitare un luogo da una posizione geografica davvero unica. I viaggi vengono effettuati tutto l'anno e collegano l'arcipelago alla terraferma norvegese (che si trova a oltre 800 km a sud). Trattandosi di una delle zone più estreme ma allo stesso fragili del pianeta, attualmente sembrerebbe essere a rischio cedimenti: il riscaldamento e lo scongelamento dei ghiacciai potrebbero infatti provocare la chiusura dell'aeroporto, rendendo praticamente impossibile raggiungere le iconiche isole.

Come raggiungere le Svalbard senza aereo

Per quale motivo l'aeroporto di Svalbard sta scomparendo? Realizzato con uno strato di permafrost, ha cominciato a sciogliersi da almeno 2 anni. "Durante i mesi estivi dobbiamo controllare meticolosamente la pista ogni giorno, perché il terreno potrebbe cedere in qualsiasi momento. È una sfida che prevediamo non farà che peggiorare con il tempo", ha dichiarato telefonicamente Ragnhild Kommisrud, responsabile dell'aeroporto. Se mai dovesse accadere una cosa simile, non sarebbe solo un problema dal punto di vista turistico ma anche funzionale, visto che i rifornimenti essenziali arriverebbero solo via nave dopo un viaggio di oltre 2 giorni. L'obiettivo ora è quello di proteggere la natura incontaminata locale sia per mantenere intatto il fascino del luogo che per evitare conseguenze estremamente negative sulla quotidianità.

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