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Perché costa così tanto mangiare da Salt Bae

Una cena da Salt Bae può essere carissima, come ha raccontato il calciatore Antonio Cassano che ha rivelato di aver speso quasi mille euro per un pasto di quattro persone.
A cura di Arianna Colzi
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Salt Bae
Salt Bae

Nelle ultime ore si è tornati a parlare di Salt Bae, il ristoratore, macellaio e cuoco turco Nusret Gökçe, dopo l'esperienza vissuta da Antonio Cassano nel suo ristorante in Grecia, raccontata a Viva El Futbol, il podcast che conduce insieme agli ex calciatori Lele Adani e Nicola Ventola. Cassano ha raccontato di essere andato a cena con la moglie e i due figli nel ristorante di Mykonos: "Abbiamo preso 4 antipasti di carne e una carne grande per 4 da dividere. È arrivato un conto di 880 euro". Salt Bae – il cui nome d'arte significa sia "salare prima di tutti (Bae è l'acronimo di "before anyone else", ndr)" che "amante del sale (Bae significa anche amante, compagno, ndr)" – è ormai un ristoratore noto in tutto il mondo con più di 20 locali aperti a Miami, New York, Istanbul, Londra e appunto Mykonos. Mangiare in uno dei ristoranti del cuoco turco, diventato famoso sui social per via del gesto immortale con cui sala la bistecca, è diventato ormai un lusso, come testimonia il racconto di Cassano. Ma come nasce questo fenomeno e perché una cena da Salt Bae costa così tanto?

Il prezzo di una cena per lo show

Come dimostra l'episodio raccontato da Antonio Cassano, una delle ragioni del successo di Salt Bae è l'esperienza che si vive nei suoi locali. Dopo aver lavorato per anni in una macelleria, la sua passione per la carne si è trasformata in una professione nel mondo della gastronomia. Nel 2010 apre il primo locale, Nusr-et, con piatti interamente a base di carne: qui, un giorno, uno dei suoi camerieri lo riprendere mentre sparge il sale su una bistecca servita a dei clienti. Da lì nasce il culto di Salt Bae che in poco tempo diventa una star dei social, oltre che della ristorazione.

L'hype che si è creato intorno al gesto del sale di Salt Bae ha generato un tipo di clientela (privilegiata) che vuole mangiare nei suoi ristoranti per vedere replicato il gesto del sale. Ma, come è successo a Cassano a Mykonos, "Nusret non c’era, c’era un ragazzo che lo imitava e mi sembrava il beccuccio": in sostanza, l'attrazione della serata non c'è stata, perché Salt Bae non era lì per replicare il suo celebre gesto. Un fatto inevitabile con l'apertura dei tanti ristoranti in tutto il mondo, ma deludente per chi sceglie di investire in un conto salatissimo proprio in nome di quell'esperienza. Nell'ultimo anno non sono mancate le recensioni negative, accompagnato da un calo generale del fatturato dei ristoranti di Salt Bae, che hanno fatto ipotizzare a un lento declino del suo impero gastronomico.

Quanto costa una cena da Salt Bae

Oltre all'esperienza, mangiare da Salt Bae è diventato un modo per fare sfoggio del proprio privilegio: le location dei ristoranti sono esclusive e anche la sfarzosa offerta gastronomica, fatta di ingredienti pregiatissimi, sono due ingredienti che compongono il successo di Salt Bae. Qui si possono trovare piatti come la Tomahawk, una bistecca XL ricoperta di scaglie d'oro, che arriva a costare tra i mille e i 1800 euro. La bistecca di carne Wagyu, una razza bovina giapponese, arriva a costare anche più di 800 euro. Un semplice hamburger costa almeno 100 euro, un'insalata 30 euro e una bottiglia d'acqua 12,50 euro. Negli anni, soprattutto, sui social non sono mancate le polemiche in seguito alle foto degli scontrini che mostrano prezzi esorbitanti, con un conto totale che, a volte, supera anche i 100 mila euro. Come molti altri ristoranti divenuti destinazioni ambite grazie ai social, dietro a prezzi così eccessivi c'è l'esclusività di piatti e location, ingrediente immancabile in posti così chiacchierati. Due componenti sicuramente pagate a caro prezzo, anche considerato il periodo storico in cui viviamo, un momento, a livello comunicativo, in cui esporre ed esaltare il proprio privilegio sui social media sembra non essere più redditizio, ma respingente.

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