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Perché ci sono un sacco di posti in prima classe sugli aerei anche se nessuno li compra

Alle compagnia aeree conviene investire nei posti di prima classe, di cui usufruisce una piccola fetta di passeggeri, solo quelli più facoltosi?
A cura di Giusy Dente
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Bello viaggiare: ancora di più se, al posto di un treno sovraffollato e senza aria condizionata, ci si può permettere un volo dotato di tutti i comfort, con poltrone ampie e flute di champagne. Ma conviene davvero alle compagnie mantenere questi servizi luxury a bordo, di cui usufruiscono solo pochi clienti facoltosi, che costituiscono la minoranza?

Perché le compagnia mantengono la prima classe

Vasu Raja, ex Chief Revenue Officer di American Airlines, alla CNN aveva detto nel 2022: "La prima classe internazionale non esisterà più". Le sue parole si stanno rivelando parzialmente profetiche, perché non vale per tutte le compagnie. Ci sono quelle che stanno riducendo i posti in prima classe, altre che anzi li stanni raddoppiando. È il caso di Air France, Emirates e Lufthansa, che stanno migliorando sempre di più le loro offerte così da offrire ai passeggeri esperienze di lusso su misura. Air France, per esempio, punta a qualcosa di simile a ciò che si può avere su un jet privato. Su questa base ha pensato alla suite La Première, che debutterà sui voli Air France per New York JFK questa primavera. A breve, 19 dei Boeing 777-300ER della compagnia saranno dotati di questo lussuoso servizio. La nuova First Class Allegris di Lufthansa, invece, punta molto sulla privacy e l'assoluta comodità: c'è addirittura la possibilità di regolare la temperatura del sedile e di chiudere la suite con un set di tende, per non essere disturbati. Ogni suite dispone di tv, armadio, tavolo da pranzo, cuffie antirumore; vengono forniti persino pigiami griffati sui voli più lunghi. "Volevamo creare un rifugio sopra le nuvole – ha detto Heiko Reitz, Chief Customer Officer della compagnia – Questo ambiente non è una seduta, è un soggiorno, uno spazio dove ci si sente a proprio agio". Per ora, Allegris è disponibile solo su otto A350 (10 entro l'estate) sui voli da Monaco verso cinque città: Bengaluru, Chicago, San Diego, San Francisco e Shanghai. Saranno disponibili anche per Charlotte, NC e Newark più avanti in estate. Lufthansa stima che il 30% della sua flotta a lungo raggio avrà aerei Allegris entro il 2026.

Se le compagnie aeree continuano a investire così tanto sulle offerte premium c'è un motivo. Le classi business e prima classe generano circa il 15% del fatturato totale, pur rappresentando solo il 3% dei passeggeri, secondo l'associazione di categoria International Air Transport Association (IATA). Da gennaio 2023 a maggio 2024 il numero di viaggiatori premium a livello globale è cresciuto quasi a un ritmo doppio rispetto a quello dei viaggiatori in classe economica. Sono dati che è impossibile ignorare, quando si fanno valutazioni di profitto e investimenti. Anche Emirates sta investendo miliardi di dollari nei suoi servizi di bordo, tra cui un upgrade della prima classe. Vale lo stesso per Air France e American Airlines.

"Le persone hanno voglia di volare e sono disposte a spendere soldi per volare con compagnie premium" ha affermato Jens Ritter, amministratore delegato di Lufthansa Airlines. Affermazione da prendere con le pinze: è chiaro che le persone di cui parla, sono quelle realmente facoltose, che possono destinare il loro budget per strutturare un viaggio di lusso. Eppure, nonostante siano in pochi a potersi permettere di pagare cifre esorbitanti, alle compagnie aeree conviene ugualmente. "La cabina di prima classe rimane una tavolozza più flessibile su cui le compagnie aeree possono sperimentare e creare un'esperienza di viaggio unica" ha affermato Seth Miller, direttore della pubblicazione sull'esperienza di volo Paxex.Aero. È qui che le compagnia riescono a differenziarsi rispetto ai concorrenti, per questo devono stare al passo e spingersi sempre oltre: questione economica e di reputazione. "Se Lufthansa non investisse nella prima classe sui voli a lungo raggio, prima o poi vedrebbe una parte dei suoi clienti più preziosi passare ad altre compagnie aeree", ha affermato Henry Harteveldt, analista del settore dei viaggi e presidente di Atmosphere Research.

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