Palau, l’arcipelago con centinaia di micro isole dove entra solo chi promette di rispettare la natura
Gli abitanti di Palau (o Belau) sono coscienti di quanto valore abbia il turismo, ma sono altrettanto convinti che il valore naturale del loro arcipelago non abbia un prezzo. I Palauani quotidianamente si battono per le loro isole, per preservarne gli equilibri e tutelarne la biodiversità. Ecco perché pur accogliendo con calore e affetto i tanti turisti che giungono ogni anno sul posto, chiedono loro di firmare un documento in cui si impegnano a rispettare l'ambiente e a comportarsi in maniera responsabile, per il bene dell'arcipelago e delle future generazioni.
Dove si trova Palau
Palau è un arcipelago dell'Oceano Pacifico e fa parte della Micronesia. Si compone di circa 300 isole, quasi tutte disabitate. La più grande (la seconda in assoluto in tutto il Pacifico) si chiama Babeldaob, un luogo incantato ricco di paesaggi mozzafiato e bellezze naturali. Tra le altre spiccano Carp, Peliliu, Koror (quella dove ci sono la maggior parte delle strutture di lusso). È un vero e proprio paradiso terrestre: una ricchissima fauna, vegetazione rigogliosa, acque cristalline con fondali bassi, spiagge pulite e poco affollate. Palau è anche sede delle splendide Rock Islands, isole circondate da barriere coralline che l'UNESCO nel 2012 ha inserito nella lista dei patrimoni dell'umanità, frequentate soprattutto dagli appassionati di immersioni subacquee. Hanno una caratteristica forma a ombrello e sono ricche di lagune e spiagge.
Come proteggere Palau
Palau ha una caratteristica unica, come si legge sul suo sito ufficiale. È la prima nazione al mondo ad avere una legge speciale sul turismo e le procedure di sbarco, specifica per la tutela dell'ambiente. All'ingresso, i visitatori devono firmare un documento (allegato poi ai loro passaporti) in cui si impegnano ad agire in modo ecologicamente e culturalmente responsabile sull'isola.
Alle persone che soggiornano sul posto, viene chiesto di rispettare alcune regole importanti: non collezionare souvenir di vita marina (dunque non prelevare conchiglie, sassolini, coralli), non dare da mangiare ai pesci, non toccare il corallo per non danneggiare la colonia, non prendere frutta e fiori dai giardini, non gettare mozziconi di sigaretta e altra spazzatura sulla spiaggia.
Sul documento, redatto dai bambini del posto e a loro indirizzato, si legge: "Bambini di Palau, prendo questo impegno come vostro ospite, per preservare e proteggere la vostra bella e unica casa insulare. Giuro di calpestarla con leggerezza, di comportarmi gentilmente e di esplorare con attenzione. Non prenderò ciò che non mi è stato dato. Non farò del male a ciò che non mi fa del male. Le uniche impronte che lascerò sono quelle che verranno spazzate via".
Il progetto pionieristico è stato pensato per proteggere l'isola da certi comportamenti scellerati e irresponsabili, che ripetuti nel tempo rischiavano di compromettere l'ambiente in modo irreparabile. Difatti il governo ha aggiunto anche delle multe, per chi non rispetta gli impegni presi. Non a caso dal 2020 è stato vietato anche l'uso di creme solari, la cui composizione chimica mette a repentaglio le preziose barriere coralline.