Le location de La Vita è bella, il film di Roberto Benigni: dove si trova il campo di concentramento
La vita è bella è il film del 1997 co-scritto, diretto e interpretato da Roberto Benigni: vincitore di 3 premi Oscar, racconta la storia di Guido Orefice, un ebreo italiano che viene deportato insieme alla sua famiglia in un lager nazista e, nonostante la tragica situazione in cui si ritrova, cerca di distrarre e proteggere il figlio Giosuè (alias Giorgio Cantarini) dagli orrori dell'Olocausto. Sebbene siano passati quasi 20 anni dal suo lancio, viene spesso trasmesso in tv per celebrare la Giornata della Memoria. Dove sono state girate le scene e dove si trova il campo di concentramento mostrato nella seconda parte della pellicola?
Le location della prima parte del film si trovano ad Arezzo
Nella prima parte del film Roberto Benigni, alias Guido, lascia la compagna per trasferirsi in città ed è proprio poco dopo l'arrivo che incontra Dora, la maestra elementare che viene da lui soprannominata "principessa". Le dolci e divertenti scene sono state girate interamente ad Arezzo e nei paesi limitrofi: l'attore si aggira in bicicletta tra piazza Grande e via Borgunto, mentre Villa Masini a Montevarchi viene usata come location sia per la casa di Dora che per il Grand Hotel in cui Guido trova lavoro.
Quando invece il protagonista viene scambiato per Vittorio Emanuele III, le riprese si sono spostate a Castiglion Fiorentino, paese natale di Roberto Benigni. Il teatro Signorelli, ovvero il luogo in cui i due innamorati si incontrano per la prima volta, si trova invece a Cortona. La scuola elementare Francesco Petrarca in cui insegna Dora non esiste davvero, l'esterno è quello dell’Istituto Tecnico Commerciale Michelangelo Buonarroti, mentre la palestra è quella dell’Istituto Statale Vittoria Colonna in Via Porta Buia. Diverso è il caso della Cartolibreria Orefice in cui lavora Guido, che ancora oggi è sita in Via Borgunto ad Arezzo.
Dove sono state girate le scende nel campo di concentramento
Nella seconda parte del film le location cambiano, visto che Guido e la famiglia diventano prigionieri nazisti.
La stazione da cui parte il treno diretto al campo di concentramento è quella di Ronciglione, in provincia di Viterbo, mentre il lager nazista è stato riprodotto vecchia azienda chimica abbandonata a Papigno, Terni, ora diventata studio cinematografico chiamato Umbria Studios. La struggente scena finale, quella in cui Dora si ricongiunge col figlio Giosuè dopo l'intervento degli americani, è invece stata girata sulla strada provinciale 74 a monte di Castellonalto (Ferentillo, Terni).