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Le location de “La mafia uccide solo d’estate”: il film di Pif girato a Palermo

Giovedì 21 marzo va in onda su Rai 2 “La Mafia uccide solo d’estate”, opera prima di Pif: interamente girato a Palermo, scopriamo le location del film.
A cura di Arianna Colzi
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Pif e Cristiana Capotondi in La mafia uccide solo d'estate
Pif e Cristiana Capotondi in La mafia uccide solo d'estate

Uscito nel 2013, opera prima di Pif, nome d'arte di Pierfrancesco Diliberto, La mafia uccide solo d'estate è uno dei film meglio riusciti sul tema della criminalità organizzata. La pellicola, che va in onda giovedì 21 marzo alle 21, è ambientata interamente a Palermo e racconta gli anni dal 1970 al 1992 attraverso gli occhi del giovane e poi adulto Arturo Giammarresi (Pif). Il film si snoda tra la vita privata della famiglia Giammarresi e i principali fatti di cronaca nera legati a Cosa Nostra, tra cui la Strage di Capaci, dove rimasero uccisi il giudice Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli uomini della scorta, e l'omicidio del collega Paolo Borsellino.

Una scena di La mafia uccide solo d'estate
Una scena di La mafia uccide solo d'estate

Le location a Palermo de La mafia uccide solo d'estate

Palermo è parte integrante del racconto de La Mafia uccide solo d'estate. Nel film diretto da Pif, che ha ottenuto il David di Donatello come Miglior regista esordiente, si alternano gli scorci della Palermo dell'epoca (dagli anni '70 agli anni '90) e i filmati in bianco e nero dei fatti realmente accaduti. Il film si concentra sul restituire al pubblico la mentalità omertosa diffusa nel capoluogo siciliano che permette a Cosa Nostra di compiere numerosi attentati e omicidi indisturbati.

Arturo Giammarresi da piccolo in La mafia uccide solo d'estate
Arturo Giammarresi da piccolo in La mafia uccide solo d'estate

Le scene girate alla spiaggia di Mondello

Tra i vari scorci che si riconoscono nel film come la spiaggia di Mondello e il mercato di Ballarò, luoghi simbolo di Palermo. La prima è considerata il "mare dei palermitani", chiamata così perché è di fatto la spiaggia della città, frequentata moltissimo dagli stessi residenti. Inizialmente era un semplice borgo marinaro che nel corso del secolo scorso si è trasformata in una località balneare. Proprio a Mondello in La Mafia uccide solo d'estate si reca Arturo dopo aver finito l'anno scolastico, per festeggiare la promozione: un vero e proprio rito per tantissimi giovani palermitani.

Spiaggia di Mondello
Spiaggia di Mondello

Il mercato di Ballarò è un simbolo di Palermo: qui si vendono moltissimi prodotti locali, spesso provenienti dai territori limitrofi al capoluogo. Mercato più antico della città, più della Vucciria, è noto per le sue bancarelle che riempiono la strada con la merce, esposta in cassette di legno e continuamente "raccontata" attraverso le urla dei commercianti. In La Mafia uccide solo d'estate, Arturo Giammarresi, diventato inviato con l'obiettivo di girare i servizi per la Democrazia Cristiana in occasione della campagna elettorale, girà qui uno dei suoi servizi prima di intervistare Salvo Lima.

Mercato di Ballarò
Mercato di Ballarò

Tra gli altri luoghi di Palermo che si vedono nel film troviamo anche Palazzo Comitini, edificio in cui l'Arturo bambino si reca per intervistare il Generale Dalla Chiesa. Si tratta di un meraviglioso palazzo del Settecento, costruito per voler del Principe di Comitini, oggi sede della Città Metropolitana di Palermo (che ha sostituito l'ente provinciale). Oltre alla meravigliosa facciata, tra soffitti affrescati e interni meravigliosi troviamo anche due quadri di Renato Guttuso, il Paesaggio Donne alla Fontana, che accrescono il valore della struttura.

Palazzo Comitini | Foto Comune di Palermo
Palazzo Comitini | Foto Comune di Palermo

La scuola di Arturo è il vero Istituto Maria Adelaide

La scuola che frequenta il piccolo Arturo e dove vive Fra Giacinto (prete che l'ha battezzato) è l'Istituto Maria Adelaide, ancora oggi un vero istituto scolastico, l'Educandato Maria Adelaide, che si trova in Corso Calatafimi: l'edificio è noto anche come Albergo delle Povere o dei Poveri, chiamato così perché nel 1733 Carlo III di Borbone lo fece costruire Carlo III di Borbone per accogliere i poveri, gli ammalati, le vagabonde e le orfane. La parte non destinata all'Educandato oggi è stata destinata alla Sovrintendenza ai Beni Culturali.

Albergo delle povere | Foto Comune di Palermo
Albergo delle povere | Foto Comune di Palermo
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