Isole Chagos, storia di un paradiso terrestre segreto in cui (quasi) nessuno può entrare
Le isole Chagos si trovano nell'Oceano Indiano, si tratta di un piccolo gruppo di atolli corallini (molti sommersi) che coprono poco più di 20 miglia quadrate, a sud delle Maldive. Attualmente le isole sono state dichiarate parco marino: qui la natura è ancora selvaggia, primitiva e incontaminata. Proprio l'assenza dell’uomo ha permesso lo sviluppo della più grande barriera corallina vivente al mondo, la “Great Chagos Bank”, che contiene una varietà incredibile di pesci e coralli. Le isole sono tutte disabitate a eccezione dell'isola Diego Garcia, particolarmente strategica a livello internazionale: qui, dopo aver deportato la popolazione locale (ricollocata alel Mauritius), fu costruita una base militare sotto il controllo condiviso di Regno Unito e Stati Uniti. I Chagossiani in questi decenni non hanno mai smesso di lottare per riappropriarsi della loro terra e hanno vinto.
La storia della base militare di Diego Garcia
I primi abitanti delle Chagos furono gli schiavi portati dai francesi nel XVIII secolo. In seguito, nel 1814, il territorio fu ceduto dalla Francia agli inglesi come parte di Mauritius. In epoca coloniale furono staccate da Mauritius per creare il Territorio Britannico dell’Oceano Indiano. Anche quando Mauritius ottenne l'indipendenza, nel 1968, il Regno Unito decise di mantenerne il possesso, nonostante Mauritius ne rivendicasse la sovranità.
Da quel momento la gente del posto fu costretta ad abbandonare la propria terra, le proprie case per far posto a una base militare statunitense sull'isola di Diego Garcia, che ospita navi militari e bombardieri a lungo raggio. Nessun volo, nessun permesso per le imbarcazioni: l'accesso era consentito solo alle persone collegate alla struttura militare, vietato ai civili, anche ai giornalisti. La giornalista di BBC News Alice Cuddy è una delle poche a cui è stato consentito l'accesso, per seguire il caso di una sessantina di profughi che sono bloccati lì da tre anni. È riuscita a entrare nell'isola solo dopo mesi di trattative che hanno coinvolto prima la Corte suprema del territorio e poi il governo statunitense, che le hanno imposto non pochi vincoli.
La svolta nella storia delle Isole Chagos
La Corte internazionale di giustizia aveva stabilito qualche anno fa che l'isola venisse restituita, ma la sentenza era stata ignorata: fino a oggi. Ai Chagossiani non fu mai permesso di tornare, ma non hanno mai smesso di lottare per i loro diritti. Ci sono state molte battaglie legali tra gli ex residenti dell'arcipelago e il governo britannico, che le ha sempre rivendicate come proprie. Ma qualcosa si è messo. Da quando la corte suprema delle Nazioni Unite ha stabilito che l'amministrazione del territorio da parte del Regno Unito era "illegale", sono iniziati i negoziati per cedere il controllo delle isole a Mauritius.
La svolta si è avuta con l'avvento del governo laburista di Starmer, che ha finalmente voluto dare un segnale di svolta. Il nuovo accordo prevede la restituzione formale delle isole a Mauritius, ma lascia intatto il controllo di Londra sulla base militare di Diego Garcia. Mauritius dovrà anche implementare un programma di reinsediamento nelle isole dell'arcipelago degli abitanti originari, finanziato dal Regno Unito. In una dichiarazione congiunta dei governi del Regno Unito e di Mauritius si afferma che il trattato "affronterà i torti del passato e dimostrerà l'impegno di entrambe le parti a sostenere il benessere dei Chagossiani", che finalmente possono tornare a casa. Diventerà anche una meta turistica, prima che atolli vengano tutti sommersi?
Come visitare le isole Chagos
A Diego Garcia vivono solo i militari americani: non è consentito l'accesso a nessuno, via mare non ci si può avvicinare a meno di tre miglia dalla base. Solo alcune barche a vela di passaggio possono fermarsi presso gli atolli di Peros Banhos o Salomon. Ci sono poche aree autorizzate, ottenere i permessi è difficile e in ogni caso si può permanere per un periodo di tempo limitato. Le autorità britanniche fanno ispezioni per controllare il permesso di soggiorno.