Influencer non umani ma creati con l’intelligenza artificiale: la nuova frontiera del mondo travel
I travel influencer sui social godono di un grande successo: agli utenti piace seguirli nelle loro avventure in giro per il mondo, piace guardare le loro foto scattate in paradisi da sogno, prendere idee dai loro tour per poterli poi replicare. Ognuno ha il proprio travel influencer del cuore, quello di riferimento quando si tratta di scegliere la destinazione di un viaggio lungo o di una fuga breve, così da andare a colpo sicuro ed evitare brutte sorprese. Per qualcuno, questo influencer del cuore non è umano: la nuova frontiera del settore, infatti, sono i travel influencer creati con l'intelligenza artificiale. Le loro foto sui social sono identiche in tutto e per tutto a quelle pubblicate da creator in carne e ossa, ma non appartengono alla realtà, perché loro non esistono e in quei posti non ci sono fisicamente mai stati.
Come cambia il settore travel
Aitana è solo una dei tanti travel influencer creati con l'AI. Su Instagram questo account conta oltre 300 mila follower e un centinaio di post. Nelle foto vediamo la ragazza dalla chioma rosa in una città sempre diversa: eccola su una spiaggia dell'Indonesia, poi per le strade di Barcellona, poi dinanzi al panorama di Positano e ancora a Ibiza. Il punto è che nulla di questo è reale: non esiste alcuna ragazza coi capelli rosa che, fisicamente, ha preso un aereo per Bali. Per generatori di immagini AI come Dall-E e Midjourney è ormai un gioco creare rendering realistici di persone, luoghi e cose, dando vita a influencer di viaggio non umani che condividono consigli sui posti da visitare e selfie in bikini. Alcuni sono davvero iper realistici, smascherati solo dalla menzione di "AI influencer" nel loro profilo o dall'occasionale hashtag #aitravelinfluencer. Senza questi dettagli sarebbe davvero impossibile distinguerli da quelli reali. Le critiche al fenomeno sono molteplici: si teme che vengano tagliate sempre più fuori dal settore le persone vere, ma si teme anche che vengano diffusi consigli, raccomandazioni e informazioni poco attendibili, perché non frutto di un'esperienza vera. Il punto è: ci si può fidare di un influencer di viaggio che non ha mai viaggiato?
Chi sono Emma, Sena e Francesca
Le istituzioni vedono grosse potenzialità in questo strumento. A ottobre l'Ente Nazionale Tedesco per il Turismo (GNTB) ha lanciato il suo primo progetto AI influencer, utilizzando l'intelligenza artificiale per promuovere la Germania come destinazione di viaggio su scala internazionale. La loro icona è Emma, influencer generata appunto dall'intelligenza artificiale, nata per ispirare i potenziali turisti collaborando con influencer tradizionali. "La strategia AI di GNTB utilizza innovazioni tecnologiche che, tuttavia, non possono sostituire le esperienze e gli incontri personali in Germania come destinazione di viaggio, ma piuttosto ottimizzare il percorso del cliente dei viaggiatori in modo orientato al servizio" si legge nel comunicato stampa del progetto, sviluppato dal GNTB in collaborazione con l'agenzia Startup Creator utilizzando le più recenti tecnologie all'avanguardia.
Se ora Emma fa solo da travel influencer condividendo le proprie esperienze di viaggio, nel futuro si prevede di implementare algoritmi più avanzati e ampi modelli linguistici, così da farla interagire in 20 lingue e farle sviluppare anche percorsi personalizzati su misura per i singoli utenti. Ora può rispondere immediatamente a domande come "Qual è il segreto di viaggio meglio custodito della Germania?", ma non è preparata su argomenti più complessi come "La Germania è sicura per le viaggiatrici sole?". Nelle ore successive al lancio di Emma, molti utenti sui social hanno commentato negativamente l'iniziativa, ammettendo che avrebbero preferito persone vere piuttosto che un surrogato virtuale, per viaggiare nel loro Paese.
Come Emma, anche Sena Zaro, nata dalla collaborazione tra Cenizaro Hotels & Resorts e la società di consulenza sull'intelligenza artificiale Bracai. Su Instagram dà consigli di viaggio. Ma qui sorge anche un altro problema, essendo legata a una struttura alberghiera: trattandosi di partnership, Sena Zaro dovrebbe utilizzare gli hashtag appositi richiesti alle influencer reali, oltre a quelli che evidenziano la sua natura virtuale?
Sul fronte italiano spicca Francesca Giubelli, modella oltre che Food Travel Blogger. È la prima influencer virtuale italiana ad aver ottenuto la spunta blu da Meta, dunque il badge di verifica ufficiale. È stata creata nel 2020 da Francesco Giuliani, Emiliano Belmonte e Valeria Fossatelli.
I travel influencer del futuro
L'esperta di marketing Angeli Gianchandani, che insegna alla New York University, al Washington Post ha spiegato quanto i travel influencer siano una risorsa preziosa. "Sono rapidi ed eliminano le spese di viaggio, gli alloggi, le commissioni – ha spiegato – È possibile averli 24 ore su 24, 7 giorni su 7 su diverse piattaforme, in diverse regioni e paesi". Di parere opposto Christina Dubin, una produttrice di contenuti digitali che vive a Ginevra: "Quando le persone pianificano un viaggio, vogliono sapere cosa vivranno realmente". La GNTB ha affermato che Emma non è stata creata per sostituire del tutto e definitivamente gli influencer umani, che restano lo zoccolo duro della strategia di marketing del gruppo.
Kirstin Hertel-Dietrich, una guida turistica di Würzburg (Germania) ha espresso delusione: "In un mondo in cui bisogna davvero stare attenti alle fake news, alle immagini false e alle voci false, questo è il peggior modo possibile per promuovere la digitalizzazione". Cam Khaski Graglia, content marketing manager della piattaforma Influencity, ha detto: "Le persone non si fidano completamente di loro perché non sono umani e sono stati creati per uno scopo".