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In Toscana la prima legge regionale contro il turismo di massa: cosa cambia per gli affitti brevi

La Toscana è la prima regione italiana ad avere una legge che disciplina il turismo di massa, per cercare strade più sostenibili.
A cura di Giusy Dente
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Firenze
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Il turismo in alcune città d'Italia è degenerato in un vero e proprio sovraffollamento. Il tema è diventato caldo in particolar modo nel corso del 2024, quando l'invasione dei turisti è diventata incontrollabile e ingestibile, generando anche una certa preoccupazione. L'overtourism, infatti, peggiora l'esperienza di viaggio sia per chi viene da fuori, che per i residenti. La Toscana si è mossa per far fronte a questo fenomeno varando una legge che punta a limitare l’overtourism limitando gli affitti brevi.

L'overtourism in Toscana

Intervistata da Fanpage.it, Sara Funaro la sindaca di Firenze aveva spiegato quanto la città stesse subendo gli effetti negativi dell'overtourism, una vera e propria invasione di turisti soprattutto in alcuni periodi dell'anno. Per gestire la pressione, la città (una delle più belle e visitate d'Italia) aveva adottato una serie di misure per rendere l'afflusso più gestibile e più sostenibile: limitare gli affitti brevi nel centro storico, bloccare l'apertura di nuovi negozi e ristoranti in centro a partire dal prossimo anno, vietare l'installazione di keybox di Airbnb o altre piattaforme all'ingresso dei palazzi del centro storico, ufficialmente area Unesco. Adesso arriva la prima legge regionale: la Toscana diventa così a tutti gli effetti la prima regione italiana ad avere una legge che disciplina il turismo di massa, per cercare di contrastarlo e trovare strade più sostenibili a lungo termine.

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Cosa cambia in Toscana

Il Consiglio regionale in Toscana ha approvato il Testo unico del turismo, una novità assoluta nel nostro Paese. La nuova legge darà ai Comuni con alta densità turistica maggiore potere per cercare di contrastare il turismo di massa. Nello specifico, potranno individuare criteri e limiti allo svolgimento dell'attività di locazione breve per finalità turistiche. Per contrastare la scarsità di alloggi a canoni accessibili destinati all'affitto a lungo termine e nel rispetto dei recenti pronunciamenti della Corte di Giustizia dell’Unione europea (v. sentenza 22 settembre 2020, cause riunite C-724/18 e C-727/18, Cali Apartments), nei Comuni che adottano tale regolamento l'esercizio deve essere subordinato al rilascio di una specifica autorizzazione. Allo stesso modo, viene data ai Comuni a più alta densità turistica la facoltà di individuare zone o aree in cui definire criteri e limiti specifici per le attività di trasporto turistico, per tutelare una corretta fruizione turistica del patrimonio esistente.

Novità anche a livello di strutture alberghiere: viene ampliata la gamma dei servizi offerti e la capacità ricettiva, ma entro limiti definiti dal Comune. Inoltre, ispirandosi a quanto avviene in Svizzera, dove si punta molto sulla formazione alberghiera, gli alberghi a 4 o 5 stelle possono organizzare attività didattiche e formative in materia di accoglienza e ospitalità. Per quanto riguarda affittacamere e bed&breakfast, la legge incide solo sulle attività ricettive esercitate in forma imprenditoriale: esclude quelle esercitate nell'abitazione dove il gestore ha sia la residenza che il domicilio.

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